I sintomi iniziali sono alitosi, dolori, gonfiore e sanguinamento delle gengive, spontaneo o provocato al minimo trauma. La sensazione di dolore si accentua durante l’esplorazione da parte del dentista e ad un esame visivo le gengive ritratte fanno apparire i denti più lunghi, si può verificare anche un allentamento dei denti stessi che possono cominciare a dondolare a causa della formazione di tasche gengivali. Le tasche diventano ricettacolo di placca e residui di cibo che possono provocare alito cattivo e cattivo sapore in bocca anche nelle fasi iniziali della malattia. Nella gengivite acuta si osserva una forte congestione della mucosa con tumefazione e piccole perdite di sangue nei casi più lievi, ulcerazioni, emorragie, essudato purulento, forte dolorabilità, alito fetido e risentimento linfoghiandolare nei casi più gravi. La gengivite cronica è invece caratterizzata da congestione e tumefazione della mucosa che può presentare qualche desquamazione ed ulcerazione ed è frequentemente sede di emorragie anche copiose e, in caso di gengivite produttiva, si osserva un cospicuo aumento di volume della mucosa gengivale, in assenza di sintomatologia dolorosa. Occorre anche ricordare che la gengivite può avere un andamento non costante nel quale a fasi acute seguono periodi di latenza.