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Per restare in carne vai in bianco

Alimentazione

Pollo e tacchino a tavola alleati della salute, ma la carne rossa vince nei consumi. La cosiddetta dieta mediterranea, si sa, è tra le più sane al mondo e prevede un consumo abbondante di frutta, verdura, cereali, noci, fagioli e olio d'oliva. Tra le carni, è da sempre consigliato il consumo di pesce e bocciato quello della carne rossa.


Si conquistano, invece, un ruolo chiave tra gli alimenti considerati sani, le carni avicole (pollo o tacchino), il cui consumo, in un'alimentazione varia ed equilibrata, si associa ad effetti neutri o favorevoli sul rischio di patologie degenerative: malattie cardiovascolari, tumori e diabete. Ad affermarlo, il primo Documento di Consenso sul ruolo delle carni avicole di Nutrition Foundation of Italy (NFI), coordinato da Andrea Poli e Franca Marangoni, che sarà pubblicato a breve sulla rivista scientifica internazionale Food & Nutrition Research.

Gli esperti della Fondazione, nata nel 1976 per contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica nel campo dell’alimentazione, hanno prodotto questo documento per colmare «una lacuna di carattere scientifico sul tema delle carni avicole e sul loro ruolo nell'ambito di una corretta alimentazione –  precisa Andrea Poli, Presidente della Fondazione –. Per la prima volta, sono stati riassunti i dati più solidi descritti in letteratura sul tema dei consumi di pollame e del loro effetto sulla salute».

In Italia l’impiego di carne avicola non supera il 25 per cento del totale ed è di gran lunga al di sotto della media europea. Il consumo di pollo, escludendo gli altri volatili, è pari a 13,6 Kg l’anno pro-capite, contro i 17,8 Kg medi in Ue. Un adeguato consumo di carne bianca, invece, migliorerebbe la qualità complessiva della dieta della popolazione italiana dove, ad oggi, vince ancora l’amata bistecca.

I dati epidemiologiciconfermano l'assenza di una relazione statisticamente significativa tra il consumo di carni avicole e lo sviluppo di diabete. In altre parole, le carni bianche non rappresentano un fattore di rischio per le patologie cardiovascolari, i tumori e il diabete. Non solo, secondo il documento, una dieta che comprenda il loro consumo, insieme a cereali integrali, pesce, frutta e verdura e la contemporanea riduzione delle carni grasse e lavorate, di amidi e zuccheri, sembra essere efficace nella prevenzione di questa malattia.«Le carni avicole sono caratterizzate da un profilo nutrizionale favorevole. Gli studi epidemiologici che abbiamo analizzato – continua il presidente – mostrano come il consumo di pollo, nell’ambito di una dieta equilibrata, ricca di vegetali e con un apporto moderato di grassi, e in associazione a uno stile di vita attivo, faciliti il mantenimento del giusto peso corporeo, con effetti neutri o favorevoli sul rischio delle principali malattie degenerative tipiche della nostra società».

Secondo la Fondazione, che si avvale di un Comitato Scientifico di Esperti per contribuire alla corretta informazione ed educazione alimentare dei consumatori e dei ricercatori/operatori in campo nutrizionale, il pollo è l'alimento ideale anche per i bambini, le donne in gravidanza, gli anziani. «Per i bambini e i ragazzi le carni avicole rappresentano degli elementi preziosi per una dieta equilibrata, grazie al buon apporto proteico, al modesto tenore di grassi, caratterizzato comunque dalla presenza prevalente di grassi insaturi rispetto ai saturi, al contenuto di vitamine, in particolare del gruppo B, e di minerali tra cui il ferro. Durante la gravidanza e l’allattamento le carni magre come quelle avicole, consumate ben cotte, assicurano il giusto apporto al crescente fabbisogno di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi essenziali, mentre in età avanzata le carni bianche, che si distinguono anche per la digeribilità e la masticabilità, sono l’ideale in virtù dell’aumento del fabbisogno di alcuni nutrienti come il calcio e, soprattutto, le proteine» – conclude Andrea Poli.

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