Sanihelp.it – La ghiandola lacrimale della terza palpebra esce dalla propria sede naturale, cioè prolassa, aumenta di dimensioni e si infiamma, presentandosi come una massa rossastra all’angolo nasale dell’occhio, molto simile a una ciliegia; da qui il simpatico nome cherry eye, che però corrisponde a una situazione di fastidio e disagio per l’animale.
Si può manifestare non solo nel cane, ma anche seppure raramente nel gatto, ed è necessario il riposizionamento nel più breve tempo possibile, altrimenti la ghiandola può ridurre la secrezione lacrimale e predisporre alla cheratocongiuntivite secca.
La patologia interessa prevalentemente cani giovani (età media inferiore a due anni) e riguarda in particolare alcune razze quali: Beagle, Cocker Spaniel, Cavalier King Charles Spaniel, Bulldog Inglese, Bouledogue Francese, Mastino Napoletano, Boxer, Shar Pei, Pechinese, Lhassa-Apso, Basset Hound, Boston Terrier, Shitzu, Alano.
Di solito è monolaterale, ma può essere che si manifesti anche nell’altro occhio.
Accorgersi dell’esistenza del problema è facile, in quanto compare una masserella dapprima rosea, poi decisamente rossa nell’angolo interno dell’occhio.
I sintomi principali sono arrossamento oculare, lacrimazione abbondante o, al contrario, secchezza oculare, occhi gonfi. Il cane si sfrega gli occhi cercando di attenuare il fastidio, peggiorando la situazione.
La terapia della condizione è in genere chirurgica e consiste nel riposizionare la ghiandola nella sua sede corretta. Di solito, per la preparazione all’intervento, si somministrano antibiotici e antinfiammatori. In passato si ricorreva anche alla rimozione della ghiandola, che causava però una grave secchezza oculare perchè la ghiandola è deputata alla produzione di lacrime.