Sanihelp.it – Ogni stagione ha i suoi danni che in inverno si chiamano freddo e smog alle stelle, umidità e surriscaldamento dei locali chiusi. Aggressioni pesanti che mettono in pericolo l’equilibrio e il benessere non solo della pelle ma anche dei capelli.
Al diminuire di ogni grado della temperatura le ghiandole sebacee, anche quelle del cuoio capelluto, riducono la produzione di sebo del 10% circa.
Se questo può far gioco ai capelli grassi, per quelli normali e peggio ancora per quelli secchi significa aprire la strada a un’aridità che rende vulnerabile la fibra e la rompe nelle sue parti più deboli come le punte.
Se il freddo inaridisce, dentro il caldo secco dei riscaldamenti peggiora la condizione della fibra che, privata del grasso naturale, va incontro a una condizione di impoverimento che la indebolisce rendendo più frequenti rotture e cadute.
La partita si gioca al momento del lavaggio: balsami e maschere, sieri nutrienti e formule spray rigeneranti diventano l’alleato fedele durante l’inverno di una chioma che mantiene il giusto equilibro idro-lipidico allontanando secchezza e opacità.
Le donne vogliono ordine tra le ciocche e l’umidità dell’inverno rema contro questo desiderio. L’effetto crespo si doma con i prodotti appositi, fluidi e spray, creme e mousse da usare con meticolosa pazienza al momento dello styling.
Il miglior antidoto al crespo rimane in ogni caso la piastra. Ma il suo calore intenso rischia di aggiungere stress a stress se l’utilizzo non è a regola d’arte. Attenzione quindi a lavorare rigorosamente a capello asciutto per evitare che l’acqua evaporando in modo veloce prosciughi la fibra e inaridisca la chioma.
Prima della piastra serve un termo-protettore che oltre ad isolare e proteggere ne facilita lo scorrimento tagliando sui tempi di utilizzo e di riflesso di contatto tra la fibra e il calore.
Inverno vuol dire anche tassi di smog alle stelle. Il fusto del capello è come un tetto a tegole capace di assorbire tutto ciò che è presente nell’atmosfera, l’umidità, le polveri sottili e le sostanze dannose presenti nell’aria delle grandi città.
I capelli risultano destrutturati senza dimenticare che le polveri sottili possono fungere da mezzo di trasporto per metalli e agenti chimici che arrivano così fin nel cuore delle cellule danneggiandole e producendo una serie di reazioni infiammatorie che danno prurito, arrossamento, favoriscono la produzione di sebo, accentuano i problemi di forfora e indeboliscono il capello.
Ci vuole protezione: uscendo con schermi leggeri sui capelli, proprio come si esce con la crema sul viso, si limita il contatto tra la fibra e gli inquinanti e si preserva l’equilibrio della chioma.
Serve poi lavare i capelli spesso, anche tutti i giorni visto che un lavaggio frequente fa meno male di un contatto prolungato con gli inquinanti.
Uno shampoo purificante è una valida scelta da affiancare, una volta la settimana, a uno scrub che libera il cuoio capelluto dalle impurità più tenaci. E se proprio si va di fretta uno shampoo secco risolve la situazione.