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Grani di miglio, cosa fare?

Medicina estetica

Sanihelp.it – Piccoli, bianchi, tondi e in rilievo, localizzati in genere nell’area sotto gli occhi e sugli zigomi, i grani di miglio sono frequenti a qualsiasi età, persino nei neonati. Sono minuscole cisti di forma tondeggiante dovute a un deposito di cheratina, la proteina presente nella cute, nelle unghie e nei capelli che, invece di essere eliminata attraverso il naturale processo di rinnovamento cutaneo, finisce per accumularsi sottopelle creando un rilievo visibile.


Non vanno confusi con i comedoni chiusi, comunemente definiti punti bianchi. I grani di miglio infatti sono formazioni cheratiniche, più consistenti e definite rispetto ai punti bianchi che sono invece accumuli di sebo e che, proprio per questo, possono infettarsi e dare origine a un brufolo. Mentre i comedoni chiusi, infatti, sono prerogativa delle pelli miste, grasse e a tendenza acneica, i grani di miglio possono interessare indifferentemente tutti i tipi di pelle.

La componente genetica gioca un ruolo preponderante nella loro genesi. Questo non esclude che il loro moltiplicarsi possa essere legato a una serie di condizioni che determinano un’alterazione dell’equilibrio cutaneo. I grani di miglio possono essere infatti la conseguenza di una dermatosi o di altre patologie infiammatorie della cute piuttosto rare come la porfiria cutanea tardiva o l’epidermolisi bollosa. In alcuni casi possono comparire a seguito di un trauma della cute come una lesione, una ferita, l’esito di un piccolo intervento oppure un’ustione.

Attenzione anche a cattive abitudini come il fumo, l’eccessiva esposizione al sole, magari con uno scarso impiego di creme filtranti o l’utilizzo di protezioni non idonee al proprio tipo di pelle, e a una scorretta routine di cura con uso di prodotti occlusivi o troppo aggressivi: si tratta di situazioni che se non determinano in maniera diretta la comparsa dei grani di miglio possono comunque favorirla. 

I grani di miglio spesso »rientrano» e spariscono da soli. Da evitare qualsiasi operazione fai da te: la pelle che può infettarsi lasciando come esito una cicatrice permanente. Rivolgersi al dermatologo è la strada più sicura per ottenere risultati rapidi e soddisfacenti. Il professionista può procedere con il curetage dopo aver delicatamente aperta la parte superficiale del grano di miglio o ricorrere all’impiego del laser, alternative da valutare caso per caso anche in base alla condizione generale della pelle. Può anche programmare una serie di peeling superficiali per favorire la fisiologica eliminazione dei piccoli grani.

Una corretta skincare aiuta

Detersione. Dovrebbe sempre essere effettuata con regolarità, mattina e sera, anche se non ci si trucca, con detergenti poco aggressivi.


Esfoliazione. Lo scrub può essere un aiuto per mantenere liberi i pori, ma solo se è delicato, con granuli sottili capaci di portare via le cellule morte senza irritare.

Cura. Fondamentale l’utilizzo di prodotti cosmetici che siano adatti al proprio tipo di pelle, mai eccessivamente grassi e occlusivi per evitare di »chiudere» i pori. Importante dedicare attenzioni alla zona del contorno occhi, spesso interessata dalla presenza di grani di miglio, con formulazioni specifiche, ad azione idratante, leggere e non untuose.

Make up. Va prestata particolare attenzione ai prodotti che si usano per la base, primer, fondotinta e creme colorate, scegliendo formule non occlusive, povere di sostanze grasse.

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