Sanihelp.it – Asma allergico e dermatite atopica sono tra le patologie croniche più frequenti in età pediatrica che, nei mesi estivi, necessitano di una particolare attenzione. A puntare i riflettori su questi disturbi cronici è l’Associazione Mondiale delle Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) che fornisce alcune indicazioni per viaggi sicuri con i piccoli malati.
«Avere un bambino affetto da una malattia cronica non deve limitare la famiglia nell’organizzazione delle vacanze e dei momenti di svago –spiega Susanna Esposito, Presidente WAidid e Professore Ordinario di Pediatria presso l’Università degli Studi di Perugia -. I genitori devono conoscere la patologia e le esigenze che ne derivano per una sua corretta gestione. Anche il bambino deve essere parte attiva e ricevere informazioni chiare, attraverso un linguaggio che rispetti la sua sensibilità e tenga conto dell’età. Il pediatra è chiamato a rassicurare la famiglia fornendo indicazioni che, se seguite con attenzione, mettono al riparo da pericoli».
L’ asma allergico è una patologia infiammatoria cronica delle vie aeree che colpisce il 10-15% dei bambini. Se l’allergia è alle graminacee, è opportuno evitare località montane poste a una quota compresa tra 1.000 e 1.500 metri sopra il livello del mare. A questa altitudine, infatti, soprattutto nel mese agosto, vi è un elevato rischio di entrare in contatto con i pollini di queste piante e riacutizzare la sintomatologia.
A poter apprezzare, invece, la meta montana potranno essere i bambini allergici agli acari della polvere. Al di sopra del 1.550 metri, infatti, gli acari difficilmente sopravvivono a causa della mancanza di umidità che necessitano per vivere e riprodursi. In ogni caso, per tutte le forme di asma allergica, l’aria in montagna è particolarmente secca e potrebbe scatenare un attacco d’asma. Pertanto, soprattutto alle quote più elevate, può risultare indicato l’uso di un umidificatore che consenta di attenuare l’eccessiva secchezza dell’aria inspirata all’interno dell’abitazione. Se si sceglie di andare al mare, attenzione a evitare le coste popolate da parietaria e ulivo anche in estate, responsabili di importanti reazioni allergiche. In ogni caso, il bambino dovrà portare sempre con sé il broncodilatatore a breve durata di azione.
Una vacanza al mare può rivelarsi un’ottima alleata per i bimbi che soffrono di dermatite atopica, la cui incidenza è stimata al 20% dei bambini sotto i 7 anni e al 18% dei bambini tra i 7 e i 16 anni. A giovare alla pelle è una moderata esposizione al sole, al mattino presto fino alle 11.00 e nel pomeriggio dopo le 16.00. Fondamentale, prima dell’esposizione al sole e dopo ogni bagno al mare, l’applicazione di una protezione solare, preferibilmente che abbia filtri chimici e fisici.
Attenzione però alla sabbia che, insieme al sudore, irrita la pelle del bambino. Per questo, se il piccolo gioca con la sabbia è opportuno lavarlo con acqua dolce. Si consiglia, inoltre, di sostituire il costumino bagnato con uno asciutto e pulito. Al rientro, un bagnetto con acqua tiepida e l’utilizzo di un detergente emolliente saranno necessari per rimuovere ogni traccia di salsedine. Dopo aver asciugato la pelle, si consiglia di applicare una crema idratante ad alta percentuale di acqua, che in estate garantisce una normale traspirazione.