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Un incantesimo per farlo dormire

Cosa fare se il bambino non vuole dormire

Sanihelp.it – L’incantesimo maggiormente desiderato dai genitori sfiniti da 16 ore di pappe, pannolini, giochi e dondolamenti? Che il bimbo si addormenti! Per accompagnarlo all’addormentamento nel modo più armonico possibile la soluzione è proprio nella parola incantesimo, che contiene in sé il termine canto.


La ninnananna è un motivo semplice che si ripete con variazioni minime, sufficienti a evitare la monotonia, ma tali da rendere sempre riconoscibile il tema originale. È l’ideale per addormentare i neonati ma anche i bambini più grandicelli.
Nel caso di bimbi molto piccoli è perfetta se accompagnata dal dolce cullare nelle braccia della mamma. Esperimenti condotti all’Università di Vancouver, in Canada, hanno dimostrato infatti che quando il bambino viene cullato il battito cardiaco rallenta, la tensione muscolare diminuisce, la respirazione diventa più regolare e profonda, sincronizzandosi con il ritmo del cuore (e della musica).

Non solo: il cullare accompagnato dal canto stimola la maturazione del sistema nervoso che collega il cervello all’organo dell’equilibrio; inoltre, permette di infondere al piccolo la capacità di muoversi in modo più pacato, e perfino quella di dominare stress ed emotività.

Ecco come procedere.

1. Sorreggete il piccolo con il braccio sinistro, lasciando che appoggi la testa sul vostro cuore. Così la musica e le pulsazioni del cuore materno si combinano, creando un profondo effetto rilassante.

2. Il volume della voce non deve superare la cosiddetta soglia di percezione: significa che il bambino deve sentirla appena.

3. La ninnananna notturna va cantata lentamente, ma non in modo monotono. Mantenete un certo ritmo altalenante.


4. Le parole non contano: possono essere anche inventate. La ripetizione delle stesse parole (per esempio il nome del bambino) ha un effetto ipnotico che favorisce il sonno.

5. I riti della buonanotte devono interrompersi prima che il piccolo si sia addormentato, altrimenti creano solo una dipendenza difficile da estirpare.

6. Alternatevi al papà nel cantargli le ninnenanne: in vostra assenza saprà di poter contare anche su di lui.

Usare sostituti elettronici non vale. Le ninnenanne infatti sono regolari, non hanno mai salti ritmici: per questo, a differenza di cartoni animati e della Tv in generale, non creano eccitazione nel bambino. Al contrario, secondo i dati pubblicati da Tele Mouse, l’osservatorio sulla televisione internazionale, oltre il 60% dei genitori di bambini fra i 2 e i 6 anni usa la televisione come sonnifero, specialmente usando l’espediente delle videocassette di fiabe.

I pericoli dell’incantatrice elettronica sono un accorciamento delle ore di sonno e una peggiore qualità del sonno stesso: secondo la Società Italiana di Pediatria, i piccoli che passano almeno tre ore al giorno davanti a Mamma Tv dormono di meno, si svegliano più di frequente durante la notte e fanno sogni inquietanti.
Al contrario, gli psicologi raccomandano di offrire ai bambini associazioni notturne positive prima di consegnarli al sonno. Il modo migliore è la ninnananna, ma secondo gli ultimi dati, solo una mamma su dieci si prende la briga di cantarle…

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