Sanihelp.it – Parlare di melanoma non appena la colonnina di mercurio sorpassa i 30à°C, e il sole resta alto nel cielo per più di 12 ore, non è una moda dell’informazione scientifica alla quale Sanihelp.it si è adeguato. Il vero motivo è che l’esposizione ai raggi solari è uno dei fattori che maggormente favoriscono la nascita di tumori della pelle, non è un caso che l’area in cui si riscontrano più casi di melanoma è l’Australia. Cerchiamo di indagare meglio sulla questione insieme al dottor Natale Cascinelli.
In che maniera i raggi solari sono responsabili dello sviluppo del melanoma e delle altre malattie tumorali della pelle?
Il dibattito sull’entità degli effetti dei raggi solari resta aperto. Di certo sono dannosi, ma non solo per quanto concerne la formazione di melanoma, la loro azione influenza anche i meccanismi di invecchiamento precoce della pelle e provoca alterazioni melanocitiche più o meno nocive.
I soggetti veramente a rischio sono quelli con pelle chiara, capelli rossi e occhi chiari. Se stanno a lungo sotto il sole, con la loro bassa concentrazione di melanina e particolari caratteristiche del tessuto epiteliale, rischiano gravi conseguenze. L’esposizione nelle ore centrali è quindi assolutamente da evitare.
Alcuni farmaci promettono di aumentare la produzione di melanina, sarebbero la giusta soluzione per le persone con la carnagione chiara?
Io non sarei così ottimista. Bisogna considerare che la melanina prodotta dalle persone con carnagione chiara è molto meno protettiva. Non è un caso che tra le incantate lande scozzesi ci siano tante persone con capelli rossi e pelle candida. Non facciamoci strane illusioni con farmaci miracolosi. Anche l’uso delle creme deve essere ragionato o non deve spingerci a stare tutto il giorno sotto il sole.
I messaggi che ci arrivano da associazioni come “La lega Italiana per la lotta contro i tumori” sono prevenzione, controllo ciclico e conoscenza del fenomeno. Quanto sono importanti?
Sono aspetti tra loro correlati, fare prevenzione significa effettuare dei controlli e questo porta a conoscere maggiormente il fenomeno.
Sicuramente la prevenzione è l’arma più utile, ed in particolare quella secondaria che consiste nella diagnosi specialistica in grado di scoprire la presenza di un tumore in una fase in cui è curabile.
Io consiglio a tutte le persone in età adulta di fare una visita ogni anno da un dermatologo, in questo modo se una persona è propensa alla formazione di un melanoma si possono subito attivare le cure del caso.
Dal momento del suo sviluppo quanto tempo può passare perché il melanoma sia ancora totalmente curabile?
Non esiste una evoluzione standard del melanoma, ci sono troppi fattori che entrano in gioco. Alcune tipologie di melanomi possono rimanere innocue per anni e poi diventare pericolose, altre in breve tempo diventano letali. Lo ripeto, la prevenzione è un arma formidabile e molto facile da utilizzare. Facciamone buon uso.
Quali sono le tecniche terapeutiche utilizzate?
Fino ad oggi direi che l’unica forma di terapia che ha dato risultati concreti è quella chirurgica, se si interviene con tempestività le percentuali di guarigione sono del 70% a dieci anni dall’operazione. Altri tipi di trattamenti se associati a quelli chirurgici non hanno finora lasciato evidenze di miglioramento.
Ci sono dei progetti, delle ricerche che secondo lei potrebbero rivoluzionare le tecniche terapeutiche?
Progetti e ricerche ce ne sono molte, quelle che credo possano essere di grande aiuto hanno tutte a che fare con lo studio del dna. Le prospettive potrebbero essere interessanti ma per il momento siamo in una fase totalmente sperimentale senza nessuna certezza in ambito applicativo.
Concludiamo con dei consigli pratici perché i ridurre i rischi al minimo.
Se una persona ha i capelli rossi, gli occhi chiari, la pelle chiara è bene che senta uno specialista per avere un consiglio “personalizzato” e sicuro. Per gli altri il consiglio, come sono solito dire ai miei pazienti, è di portare il cervello in valigia quando si va in vacanza. Stiamo al sole ma con moderazione.