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Un pacemaker adatto anche alla risonanza magnetica

Sanihelp.it – Finalmente anche chi porta il pacemaker potrà avvalersi della risonanza magnetica, una delle tecniche diagnostiche più usate e più all’avanguardia.
La novità arriva da Medtronic che ha ideato e realizzato un dispositivo che, come spiega il Professor Massimo Santini, Direttore della Cardiologia all’Ospedale San Filippo Neri di Roma: «annulla del tutto i rischi di interferenze con i forti campi magnetici della risonanza. Un passo in avanti risolutivo: basti pensare che sono oltre 300.000 gli italiani con pacemaker a cui è stato negato questo importante esame diagnostico, benché indicato, a causa appunto delle interferenze elettromagnetiche fra i due strumenti».


La risonanza genera un campo magnetico molto potente, circa 100.000 volte quello terrestre. Attraverso le onde radio emesse, è in grado di creare un’immagine dell’interno del corpo umano, evidenziando eventuali anomalie dei tessuti o degli organi interni. I pacemaker tradizionali però sono sensibili a questo campo magnetico, al punto tale che possono subire interferenze e vederne alterato il funzionamento. Il pacemaker di ultima generazione invece ha le stesse dimensioni di quello standard, ma risulta insensibile ai campi magnetici.

La novità è di rilievo, se si tiene conto che ogni anno in tutto il mondo vengono eseguiti sessanta milioni di risonanze magnetiche, di cui 800.000 solo in Italia. Ogni cinque minuti in Europa viene negato questo esame a un paziente con pacemaker. In Italia i portatori di dispositivo cardiaco sono oltre mezzo milione e ogni anno vengono impiantati 60.000 nuovi dispositivi, soprattutto a causa di bradicardia.
Conclude il Professor Massimo Santini: «Da un punto di vista tecnico l’intervento per l’impianto del nuovo pacemaker è del tutto simile a quello per l’impianto del pacemaker tradizionale, con la stessa durata e senza rischi aggiuntivi».

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