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Acne: peggiora in autunno, ma la pillola può aiutare

Sanihelp.it – Ottobre è il mese più critico per chi soffre di acne perché in autunno si incrementa la produzione di sebo, aumenta lo stress legato al ritorno a scuola o al lavoro, cresce l’inquinamento e si pagano le conseguenze della troppa esposizione al sole nei mesi estivi.
È infatti ancora molto radicata la convinzione che la tintarella sia benefica. Nell’immediato si avverte un miglioramento: la pelle è più asciutta e il colorito migliora. Ma l’azione del sole determina infatti un ispessimento dell’epidermide, con un aumento della cheratina in superficie a formare una sorta di tappo che peggiora la situazione di chi soffre di acne.
Per tenere sotto controllo il problema bisogna mantenere la pelle sempre ben pulita e idratata e utilizzare pillole a base di drospirenone con effetto anti-androgenico.


L'acne riguarda oggi il 15% degli italiani dai 15 ai 50 anni, con un picco dai 18 ai 25. Negli ultimi trent’anni la percentuale di chi ne soffre è salita del 10%. Riguarda in ugual misura uomini e donne, ma per quest’ultime c’è una soluzione in più: la pillola contraccettiva. Spesso infatti l'acne è la spia di un problema ormonale, l'iperandrogenismo, che può avere cause diverse (di origine ovarica, surrenalica o mista) e presentarsi con manifestazioni a livello cutaneo (aumento della peluria, seborrea e, appunto, acne) ma anche con disturbi del ciclo mestruale e una possibile compromissione della capacità riproduttiva.

Il trattamento principe per curare l’acne prevede l’utilizzo di estro-progestinici per via orale in grado di ridurre il livello di testosterone. In particolare vanno scelti progestinici con proprietà antiandrogeniche. Il più efficace è il drospirenone, che ha dimostrato in recenti studi una superiorità sia nel normalizzare il quadro ormonale, sia nei tempi di azione: in media dopo soli 3 mesi di assunzione si riscontra un significativo miglioramento di tutti i parametri di benessere e qualità della pelle, riportandola alla normalità.

Ma non tutte le pillole sono efficaci per migliorare l’estetica della pelle, anzi. Se si sbaglia approccio la situazione può addirittura peggiorare. Un progestinico ad azione androgenizzante può scatenare l’acne in una persona a tendenza seborroica, in cui magari non si sarebbe mai manifestata. Ecco perché è importante che anche i ginecologi siano informati e sensibilizzati al problema, così da consigliare la donna nel migliore dei modi, ovviamente in sinergia con il dermatologo.

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FonteSIGO

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