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Nuove prospettive terapeutiche per la cura della BPCO

Sanihelp.it – Buone notizie nella cura della Broncopneumopatia cronica ostruttiva. Durante la quinta conferenza internazionale sulle malattie polmonari croniche sono stati illustrati i migliori risultati che si raggiungono con la combinazione di budesonide e formoterolo, rispetto al trattamento con i soli broncodilatatori formoterolo e/o terbutalina. In pratica questa nuova associazione si traduce dopo un anno in una riduzione del 44% nella mortalità.


«Precedenti risultati hanno dimostrato gli effetti benefici della terapia con l’associazione budesonide/formoterolo nel ridurre significativamente le riacutizzazioni di BPCO», ha spiegato il Professore Peter Calverley, dell’Aintree Chest Centre dell’Università di Liverpool. «Questi risultati hanno ulteriormente dimostrato il legame esistente tra le riacutizzazioni di BPCO ed un incremento del rischio di mortalità, rinforzando l’importanza di ridurre questi eventi così come indicato dalle linee guida per il trattamento della patologia».

La nuova analisi ha incluso i dati di 1834 pazienti affetti da BPCO grave uniformemente distribuiti tra i due gruppi di trattamento, pazienti trattati con budesonide con aggiunta di broncodilatatori e pazienti trattati con il solo broncodilatatore.

I benefici nella sopravvivenza evidenziati da questa analisi sembrano confermare quanto emerso nello studio prospettico di tre anni TORCH (TOwards a Revolution in COPD health), presentato all’American Thoracic Society Congress nel 2006, che ha riportato una riduzione della mortalità del 17% con il trattamento fluticasone/salmeterolo rispetto al placebo.

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