Sanihelp.it – La cefalea tensiva
La cefalea tensiva è senz’altro la più frequente: in otto casi su dieci la responsabile del mal di testa è infatti proprio lei.
Provoca un dolore diffuso alla testa, in particolare alla nuca e alle tempie, e spesso anche al collo, non molto intenso, nel senso che anche quando è forte non impedisce le normali attività come per esempio lavorare, guidare, mangiare, guardare la televisione e così via, ma al massimo le limita un po’.
Non viene inoltre peggiorato dai movimenti, ma anzi a volte questi possono alleviare il dolore. La sensazione che si ha è spesso quella di un casco che comprime la testa, di un cerchio alla testa, di un senso di pesantezza. Spesso si avverte inoltre una sensazione di testa confusa, ma in genere non si prova mai nausea, vomito, sensazione di fastidio alla luce o ai rumori. Questo tipo di cefalea fa in genere la sua comparsa intorno ai 30 anni ed è più frequente nel sesso femminile.
Le cause che possono provocarla sono davvero numerose. Come dice anche il nome, i muscoli, o per meglio dire una tensione prolungata dei muscoli del cranio e del collo può scatenare il dolore. Aspetto che può essere provocato dalla tensione nervosa, dallo stress (familiari o lavorativi), dall’ansia, dallo sforzo protratto per mantenere la concentrazione e l’attenzione, o dallo stare per lungo tempo in una stessa posizione, specie se non corretta.
È inoltre da sottolineare che, per quanto riguarda lo stress, il mal di testa insorge in genere nella fase di rilassamento che segue a un momento stressante. In genere sono comunque necessari più elementi per provocare dolore: per esempio può comparire quando si sta svolgendo un’attività che richiede un notevole impegno mentale, stando seduti a lungo, magari sforzando anche la vista in modo prolungato.
Ci sono, dunque, anche delle categorie professionali che sono più colpite. In particolare gli studenti, gli insegnanti, gli impiegati, gli operai, le sarte, e sempre più spesso chi è costretto a lavorare per molte ore della giornata al computer. La frequenza della cefalea tensiva può poi variare molto.
Nella maggior parte dei casi è sporadica, fa compagnia per qualche giorno al mese o ancora meno, qualche volta all’anno, mentre più raramente è cronica e in questo caso si soffre di mal di testa per più di quindici giorni al mese per almeno sei mesi all’anno.
Nella cefalea tensiva, oltre agli analgesici di cui abbiamo già parlato, sono utili anche i miorilassanti come la tizanidina (Sirdalud®), il pridinolo (Lyseen®), la ticolchicoside (Muscori®l), il baclofene (Lioresal®), la ciclobenzaprina (Flexiban®), medicinali che rilassano la muscolatura della testa e del collo, sciogliendo le contratture responsabili del dolore.
Nella cefalea a grappolo per combattere il dolore si ricorre soprattutto al sumatriptan (per iniezione o spray nasale), alla diidroergotamina (spray nasale), all’ergotamina (per iniezione) o all’ossigeno.
Come si può notare, dato il tipo di dolore intenso e spesso la durata non molto lunga, non si opta per le compresse ma per spray nasale o iniezioni in quanto agiscono più velocemente. Gli analgesici, in questo caso, non hanno nessun effetto. Infine, anche nella cefalea a grappolo può essere utile la profilassi, e i farmaci più utili sono il prednisone (Deltacortene®), l’ergotamina tartrato (Ergotan®), il litio carbonato, il verapamil (Isoptin®, Quasar®).
Le terapie alternative per curare la cefalea
- L’agopuntura è adatta nella cefalea tensiva o nell’emicrania e provoca, nell’organismo, l’aumento delle endorfine, cioé delle molecole che hanno un effetto analgesico, contro il dolore.
Secondo la medicina cinese, il dolore in generale, in questo caso alla testa, è provocato da uno squilibrio di energie nel corpo: impiegando dei piccoli aghi, del tutto indolori, nei punti (meridiani) stabiliti dalla medicina cinese, dove passa questa energia, è possibile riequilibrarla. Sono necessarie alcune sedute della durata di 20-30 minuti l’una una-due volte alla settimana per ottenere dei benefici. - Simile come principio all’agopuntura, ma non si serve di aghi, è il Reiki, utile nell’emicrania e nella cefalea tensiva. Anche in questo caso si cerca di fare in modo che l’energia vitale, il “Ki” secondo il buddismo tibetano, possa scorrere liberamente e armoniosamente nel corpo.
- Anche il biofeedback è utile sia nell’emicrania sia nella cefalea tensiva e serve per imparare a ridurre la tensione emotiva, che porta, senza accorgesene, all’emicrania o a comportamenti scorretti come per esempio contrarre i muscoli delle spalle e del collo, responsabili della cefalea tensiva.
Il biofeedback non è altro che un’apparecchiatura elettronica che “misura” lo stato di tensione, attraverso la pressione del sangue, i battiti del cuore, il tono muscolare. Se questi si alzano, l’apparecchiatura emette dei segnali luminosi o dei suoni di intensità progressiva a seconda della tensione sottostante, che si spengono solo quando si impara a ridurla progressivamente, seguendo i consigli del medico.
Ci vogliono comunque alcune sedute, in genere una decina, per imparare a rilassarsi. - Pure l’omeopatia può essere un rimedio efficace, ricorrendo alla Nux vomica, al Gelsenium utile in caso di dolore intenso
- Tra le erbe, è utile la lavanda nella cefalea tensiva,
- La cefalea nei bambini
Il mal di testa può riguardare anche i bambini piccoli, sotto i dieci anni, con eguale diffusione tra maschi e femmine. L’emicrania, a differenza degli adulti può durare di meno, due-quattro ore al massimo, riguarda più spesso la fronte ed entrambe le tempie e gli occhi.
Sono frequenti anche nausea e vomito e il sonno può attenuare il dolore. Normalmente i bambini con cefalea rifiutano di giocare e si isolano. Ci sono poi alcuni sintomi che vengono chiamati equivalenti emicranici che possono a volte precedere anche di qualche anno l’emicrania vera e propria.
Si deve quindi prestare attenzione a cinetosi (il vomito durante gli spostamenti in macchina, aereo…), a vomito ciclico (il cosiddetto acetone che può durare da alcune ore a qualche giorno), a dolori di stomaco o di pancia frequenti tipo colica, a vertigini, ai cosiddetti dolori della crescita che riguardano gambe e braccia, a febbre frequente senza spiegazione, a sonnanbulismo o insonnia.
Anche la cefalea tensiva può riguardare i bambini, con le stesse caratteristiche degli adulti, mentre quella a grappolo è rara prima dei dieci anni. Alcuni medicinali possono essere usati anche nei bambini, ma data la particolare età dei bambini è sempre bene rivolgersi al medico in quanto consiglierà la cura più adatta. Inoltre, sono molto efficaci il biofeedback e le tecniche che rilassano in generale.