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Donne e cioccolato, amore a prima vista

Sanihelp.it – Avete mai sentito parlare di craving? Dietro il nome poco noto si nasconde un fenomeno diffusissimo: la voglia matta e irrefrenabile di cioccolato.


Nei paesi occidentali è in continuo aumento, tanto da raggiungere ormai un consumo pro capite di circa 7 kg all’anno.

Il cioccolato è uno degli alimenti più irresistibili e desiderati; tanto per intenderci, l’80% degli italiani lo considera il dolce più buono in assoluto. Ma qual è il segreto del suo successo?

Spesso come risposta vengono riportate argomentazioni neurofisiologiche ineccepibili: gli zuccheri semplici che contiene innalzano i livelli di serotonina determinando buonumore, il magnesio migliora le capacità di reazione dell’organismoàƒÂ¢à‚€à‚¦
Tutto corretto, ma la verità è che queste sostanze chimiche non sono in grado di determinare processi di dipendenza chimico-farmacologica, nemmeno se assunte in grandi quantità.

Eppure, chi si alza nel cuore della notte per mangiarsi l’agognata tavoletta ammetterà tra i baffi di cioccolato che non poteva farne a meno.
Non si tratta di un semplice peccato di gola, ma di una dipendenza di tipo psicologico, scatenata da particolari processi:

  1. il consumo di cioccolato viene generalmente associato a occasioni di festa, e riproduce la sensazione data da momenti positivi di emozionalità familiare.
  2. il cioccolato rappresenta la conciliazione di opposti: può essere solido e liquido, chiaro e scuro, dolce e amaro. La sua capacità di riunire in sè le contrapposizioni dà l’idea di un piacere completo e quindi più gratificante.
  3. Abbraccia significati materni di protezione, ma al tempo stesso impulsi atavici come la necessità di mordere e trarne soddisfazione. Coinvolge sfere inconsce sensoriali molto forti: per questo quando si gusta un cioccolatino si ha l’impressione di staccare da tutto il resto!

Insomma, il quadro appena accennato dipinge un alimento ricco ed equilibrato ma anche complesso e sfaccettato.

Per questo, forse, è un particolarmente vicino alle donne, che ne condividono la poliedricità.


Recenti ricerche hanno dimostrato come sia proprio il gentil sesso a trarre maggior sostegno energetico e psicologico dal cioccolato, vivendolo come un vero e proprio tonificante dell’umore sia a livello individuale che sociale.

In particolare, sono state individuate quattro tipologie di consumatrici:

  • le sportive, che nel cioccolato ricercano una carica energetica gustosa e naturale e gli attribuiscono una funzione socializzante;
  • le compensative, che ricorrono al cioccolato per ricaricarsi psicologicamente e migliorare l’umore;
  • le ablative, che vivono soprattutto l’aspetto del piacere e della socializzazione legato al cioccolato, e per gli stessi motivi amano regalarlo (una dritta: le scatole a tubo sono meno formali e più scherzose!)
  • le passionali, cioè le donne che vivono un rapporto individuale e quasi amoroso con il cioccolato, e se lo concedono come un piccolo momento privato di grande soddisfazione.

Il cioccolato insomma può essere vissuto secondo la prospettiva più vicina al proprio carattere e modo di essere.
Sia che siate frenetiche sportive o simpatiche ablative, l’importante è dare al cioccolato un valore aggiunto emozionale: è questo il segreto della cioccolato-mania!

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