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Fumo: nuoce gravemente al gusto

Sanihelp.itÈ un piacere sedere a questa tavola, il contrasto tra il marrone scuro dell’arredamento e i colori caldi delle tovaglie creano un ambiente confortevole che fa sentire a proprio agio. Davanti a me, il mosaico di posate scintillanti, sottopiatti decorati e bicchieri di forma e dimensione differenti creano uno spettacolo visivo che sembra studiato apposta per far venire l’acquolina in bocca.


Ecco in arrivo la prima portata: un risotto alle erbe con scampi. Ha un profumo squisito e non vedo l’ora di gustarlo insieme a questo delicato bianco del Veneto, ma àƒÂ¢à‚€à‚¦ un momento, che cosa è questo odore? Chi sta fumando?

Abbiamo appena assistito al modo più semplice per spezzare la magia della buona tavola: accendere una sigaretta davanti ai commensali in attesa che vengano servite le portate.

È incredibile come si faccia molta attenzione al tipo di calice, all’abbinamento dei vini, alla scelta dei contorni e non si considera quanto il fumo di sigaretta è disturbante per assaporare al meglio i cibi e non solo per i non fumatori.

L’occasione della prossima entrata in vigore della legge che vieta di fumare nei locali pubblici ha spinto la sezione milanese della Lega italiana per la lotta contro i tumori, in collaborazione con Assofood Milano e Federazione italiana pubblici esercizi, a promuovere la campagna Nuoce gravemente al gusto.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare i fumatori sugli effetti dannosi del fumo in relazione alla percezione dei sapori. I problemi nell’assaporare i cibi nascono da alterazioni dell’olfatto. Gli odori vengono percepiti tramite i recettori della mucosa nasale che trasmettono le informazioni al cervello. Il fumo causando disturbi alla mucosa altera la percezione degli odori e dei sapori.


Quindi non solo problemi per chi non fuma, anche gli stessi fumatori vivono meno intensamente i sapori e i profumi della buona tavola.

«Questa campagna rappresenta un modo per affrontare il tema del fumo e delle sue conseguenze da un punto di vista nuovo, raggiungendo il fumatore, e in particolare i giovani, nei luoghi che frequentano abitualmente», spiega il professor Gianni Ravasi presidente della sezione milanese della Lega italiana per la lotta contro i tumori, «diventare non fumatore parte dalla consapevolezza e dalla volontà. Consapevolezza e volontà possono esserealimentate attraverso questo tipo di iniziative».

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