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Stop agli infortuni con i consigli degli esperti

Sport uguale benessere

Quando ci si allena capita talvolta di farsi male: più si pratica attività fisica, maggiori sono le possibilità, poiché il nostro organismo viene in tal caso sottoposto a sforzi e sollecitazioni continue, che – soprattutto se non si procede in modo graduale – possono provocare infiammazioni e, in qualche caso, problematiche ben più gravi che impediscono il regolare proseguo dell’attività.


«Infortunarsi è normale, capita» scrive Daniel Fontana, Ironman per professione ed autore del libro Dimagrire di corsa edito da Mondadori, dedicato al pubblico femminile «Le cose da fare sono prevenire dove possibile, avere l’intelligenza di riconoscere il malessere, sapersi fermare e farsi visitare subito da un medico».

Parlando di training in generale, e più nello specifico di running, ecco allora le 4 regole d’oro del campione italo-argentino per prevenire gli infortuni:
1) utilizza le attrezzature giuste per il tuo allenamento: se sei un amatore dovrai avere scarpe e abbigliamento più tecnico di un principiante, in generale niente scarpe sfondate né di due misure più grandi o più piccole
2) fai sempre riscaldamento prima di allenarti e stretching alla fine
3) aumenta gradualmente il volume e/o l’intensità del lavoro: non esagerare è la prima regola di ogni sportivo intelligente. Devi rispettare i tempi del tuo corpo e accettare di allenarti gradualmente, anche se hai l’impressione di poter fare di più.
4) evita di sottoporti a stress eccessivi: per esempio evita la corsa in discesa, su terreni scoscesi o scivolosi.

Per allontanare il rischio di infortuni un aiuto importante arriva poi anche dall’alimentazione. A sostenerlo è la Scienza che sottolinea il ruolo fondamentale dei polifenoli, contenuti in frutta e verdura, per spegnere l’infiammazione cellulare innescata da carichi di lavoro elevati.

«Un’attività fisica costante assicura molti benefici alla salute, e tra questi una riduzione della mortalità oltre a un decremento del rischio di patologie cardiovascolari, cancro e diabete. Paradossalmente, però, è altrettanto noto che la contrazione del muscolo scheletrico genera radicali liberi e che un esercizio fisico prolungato e intenso può sfociare in danno ossidativo ai costituenti cellulari» spiega il professor Giovanni Scapagnini, professore Associato dell’Università del Molise (facoltà di Biochimica), massimo esperto di nutraceutica e nutrigenomica.

«Lo stress fisiologico indotto da un’attività fisica molto intensa associato a una quantità insufficiente di antiossidanti nella dieta può dare origine a squilibrio ossidativo, danno cellulare e disfunzioni endoteliali che possono avere delle ripercussioni sulla longevità del tessuto muscolare e la performance» continua l’esperto. «Negli ultimi anni si è manifestato un interesse crescente, sostenuto da un buon numero di studi sperimentali ed epidemiologici, rispetto agli effetti benefici che alcuni prodotti di origine alimentare di uso comune apportano nella prevenzione di quadri ossidativi e patologie infiammatorie correlate. Spezie ed erbe aromatiche contengono spesso sostanze fenoliche dotate di potenti proprietà antiossidanti e chemiopreventive».

Conclude il neuroscienziato: «Recenti studi in vivo hanno rivelato che l’integrazione con alcuni polifenoli, come il resveratrolo contenuto nell’uva e nelle arachidi, porta ad un’accresciuta attività mitocondriale tramite l’attivazione di sirtuine e PGC-1α, un fattore chiave della biogenesi mitocondriale. Il resveratrolo è un prototipo di una nuova classe di farmaci definiti mimetici della restrizione calorica, che attualmente vengono sviluppati per bloccare e far regredire patologie d’organo associate a invecchiamento e malattie metaboliche, e che sono stati studiati recentemente per riuscire a mitigare lo stress ossidativo indotto dall’esercizio fisico, ridurre il danno muscolare e migliorare la prestazione nell’attività di endurance».
 
 
 


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