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Nuove terapie per l’ipercolesterolemia

La cardiologia italiana fa il punto

Sanihelp.it – Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la prima causa di morte nel mondo, con una stima di circa 17,9 milioni di decessi ogni anno. In Italia, le malattie cardiovascolari sono responsabili del 35,8% di tutti i decessi, superando i 230.000 casi annui. Solo nel 2017, 47.000 morti sono stati attribuiti all'ipercolesterolemia.


L'ipercolesterolemia è una condizione in cui i livelli di colesterolo LDL (noto anche come colesterolo cattivo) sono troppo elevati. Questa condizione può causare una serie di problemi di salute, tra cui la malattia cardiovascolare aterosclerotica, una condizione in cui l'accumulo di depositi di grasso (placca aterosclerotica) rende più difficile il passaggio del sangue. Elevati livelli di colesterolo LDL sono tra le cause principali di infarto miocardico e ictus cerebrale.

Nonostante l'ipercolesterolemia sia riconosciuta come il fattore di rischio cardiovascolare più facilmente modificabile, ottenere una riduzione efficace e sostenuta nel tempo dei livelli di colesterolo LDL è ancora una sfida, tanto che 8 pazienti su 10 ad alto rischio non sono in grado di ridurlo ai livelli raccomandati.

Tuttavia, ci sono nuove terapie disponibili che possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo LDL in modo più efficace e sicuro rispetto alle terapie precedenti. Queste terapie sono state discusse in un importante evento nazionale a Roma dal titolo Lipids in Rome – OLD CHALLENGES AND NEW OPPORTUNITIES, che si è tenuto il 30 e 31 marzo 2023 presso il Centro Congressi Auditorium Aurelia.

Negli ultimi anni, sono stati sviluppati nuovi trattamenti ipolipemizzanti per ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue, come l'acido bempedoico e l'inclisiran.

L'acido bempedoico è un farmaco orale, il primo nel suo genere nel meccanismo d'azione, che può essere assunto una volta al giorno e associato ad altri trattamenti ipolipemizzanti per ridurre ulteriormente i livelli di colesterolo LDL. Questo farmaco è particolarmente efficace per i pazienti a più alto rischio cardiovascolare che non hanno raggiunto gli obiettivi terapeutici nonostante le terapie ipolipemizzanti in corso e per i pazienti intolleranti. Inoltre, ha un buon profilo di tollerabilità ed è facilmente accessibile poiché può essere prescritto sia dagli specialisti che dai medici di medicina generale. Un vantaggio dell'acido bempedoico è che non inibisce la sintesi del colesterolo a livello muscolare, riducendo il rischio di sintomi muscolari rispetto alle statine.

L'inclisiran è un altro farmaco innovativo per la riduzione del colesterolo LDL, appartenente alla classe degli agenti terapeutici Rnai (Rna interference), farmaci che silenziano gli Rna messaggeri (mRna). L'inclisiran è un piccolo Rna interferente (siRna) a doppio filamento con un'elevata affinità per il fegato, dove riduce i livelli di una proteina chiamata Pcsk9, coinvolta nel metabolismo del colesterolo. Questo meccanismo aumenta la capacità del fegato di assorbire il colesterolo LDL, portando di conseguenza a una riduzione dei livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Un vantaggio del trattamento con inclisiran è il regime terapeutico che prevede solo due somministrazioni l'anno, attraverso un'iniezione sottocutanea. Il farmaco è prescrivibile dallo specialista e la sua somministrazione viene effettuata da un operatore sanitario.


Secondo il professor Colivicchi, queste nuove terapie aiuteranno i numerosi pazienti che risultano non aderenti ai trattamenti prescritti, spesso a causa degli effetti collaterali delle terapie, o che non riescono comunque a raggiungere i target ottimali di colesterolo LDL. Ridurre il colesterolo significa ridurre le malattie cardiovascolari, ed è quindi fondamentale cambiare l'atteggiamento rispetto alla cura del colesterolo per migliorare il rischio cardiovascolare globale.

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