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Liposuzione sì, ma in sicurezza

Chirurgia estetica

Sanihelp.it -E’ recente la notizia di una donna morta a Roma a seguito di un intervento di liposuzione per cui ora è indagato il medico che l’ha eseguita. Ancora una volta torna il gravissimo problema di strutture abusive e professionisti che non sono tali e che espongono a rischi, anche molto gravi. Ce ne parla la dottoressa Laura Mazzotta, Medico Chirurgo, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva, Nutrizionista e Medico Estetico, Direttore Sanitario AESTHEMEDICA a Ferrara e Milano


 Di cosa si tratta

La liposuzione è un intervento chirurgico ambulatoriale o in day surgery, che consiste nell’aspirare – letteralmente – il grasso in eccesso da determinate aree del corpo tramite sottili cannule collegate a un aspiratore. A seconda della quantità di grasso da rimuovere e della zona interessata, può essere eseguita in anestesia locale, loco-regionale o generale. La procedura inizia con piccole incisioni di pochi millimetri attraverso cui il chirurgo inserisce le cannule.

Prima dell’aspirazione vera e propria, è comune iniettare una soluzione contenente anestetico locale e vasocostrittori (tecnica tumescente), che riduce il sanguinamento e rende più semplice l’estrazione del grasso. A quel punto, il medico muove delicatamente la cannula nei tessuti sottocutanei per frantumare e aspirare le cellule adipose. Le tecniche moderne includono varianti come la liposuzione assistita da ultrasuoni, laser o vibrazioni meccaniche, che servono ad ammorbidire ulteriormente il grasso e facilitarne l’estrazione, riducendo al contempo il trauma per i tessuti.

Il risultato? Un rimodellamento della silhouette che appare naturale, purché l’intervento sia stato pianificato con buon senso e professionalità. È importante sottolineare che la liposuzione non migliora la qualità della pelle: se l’elasticità cutanea è compromessa, si rischia di avere pelle flaccida dopo l’intervento. In questi casi, possono essere utili trattamenti combinati o un approccio diverso (come la mini addominoplastica). Infine, dopo l’intervento viene quasi sempre prescritto l’uso di una guaina compressiva per almeno 3-4 settimane, che aiuta a ridurre gonfiore, migliorare l’adesione cutanea e favorire la guarigione.

Quali sono i rischi ?

Come ogni intervento chirurgico, anche la liposuzione comporta dei rischi, seppur rari in mani esperte e in strutture adeguate. È importante conoscere questi rischi per affrontare la procedura in modo consapevole. Durante l’intervento, possono verificarsi sanguinamenti eccessivi, lesioni dei tessuti profondi o perforazioni accidentali, se la cannula viene usata in modo non corretto. In mani esperte, questi rischi sono quasi nulli, ma è importante che il chirurgo conosca l’anatomia e limiti la quantità di grasso rimosso.


Un rischio temuto è l’embolia adiposa, ossia l’ingresso accidentale di frammenti di grasso nel circolo sanguigno, con potenziali effetti gravi. È un’evenienza rara, ma possibile se si aspirano grandi volumi in tempi brevi e senza una corretta tecnica. Nel periodo post-operatorio, sono possibili ematomi, infezioni, sieromi (accumuli di liquido sotto la pelle) o necrosi cutanea, soprattutto in pazienti fumatori o con microcircolazione compromessa. Anche irregolarità del profilo cutaneo, zone depresse o asimmetrie sono complicanze estetiche da tenere in considerazione.Per questo, una valutazione accurata preoperatoria e una corretta comunicazione tra medico e paziente sono fondamentali. Chi sceglie una liposuzione deve farlo con consapevolezza: il rischio zero non esiste, ma esistono molti modi per ridurlo al minimo.

Le possibili complicanze 

Le complicanze della liposuzione possono essere immediate, precoci o tardive. Alcune sono lievi e temporanee, altre più gravi e necessitano di interventi correttivi. La ili complicanzemaggior parte delle complicanze si verifica quando l’intervento viene eseguito in ambienti non idonei o su pazienti non adeguatamente selezionati.

Tra le complicanze immediate ci sono:

Dolore intenso o bruciore: normalmente il dolore è gestibile, ma in alcuni casi può essere forte e richiedere analgesici più potenti.

• Sanguinamento o ematomi: se il trauma tissutale è stato elevato o se il paziente ha problemi di coagulazione.

• Reazioni avverse all’anestesia, come nausea, vomito o cali di pressione.

Le complicanze precoci, nei primi giorni o settimane, includono:

• Infezioni della ferita chirurgica

• Sieromi, ovvero raccolte di liquido tra pelle e tessuto sottostante

• Febbre o infiammazione generalizzata, che deve essere distinta da una normale reazione post-operatoria

 A lungo termine, le complicanze tardive possono includere:

• Irregolarità cutanee, con zone incavate o sporgenti

• Iperpigmentazioni della pelle nelle aree trattate

• Perdita di sensibilità o parestesie, a volte transitorie, altre permanenti

• Formazione di cicatrici fibrose interne che rendono il tessuto duro al tatto

Più raramente, si può sviluppare trombosi venosa profonda o embolia, soprattutto se il paziente resta immobilizzato a lungo. Anche per questo, camminare presto dopo l’intervento è una regola d’oro. La miglior prevenzione resta un’attenta valutazione medica pre-operatoria, il rispetto delle indicazioni, l’uso di guaine elastiche e una sorveglianza costante da parte del chirurgo.

 

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