Sanihelp.it – Da un recente studio osservazionale, pubblicato sulla rivista Neurology ed effettuato da un team di ricercatori del Rush University Medical Center di Chicago, è emerso che coloro i quali consumano una o due porzioni di vegetali a foglia verde al giorno mantengono il cervello più protetto dai rischi di demenza e più giovane di una decina d’anni rispetto a chi non consuma mai vegetali come radicchio, spinaci o cavoli.
La ricerca, coordinata dall’epidemiologa nutrizionale Martha Clare Morris, ha interessato quasi mille persone, di età compresa tra i 58 e i 99 anni; dopo averli divisi in diversi gruppi, sulla base del consumo di vegetali, è stato chiesto loro di compilare un questionario sulle proprie abitudini alimentari per un periodo di cinque anni, nel corso dei quali venivano sottoposti, a più riprese, a test neuropsicologici. Ebbene, dai risultati ottenuti è emerso, appunto, che chi consuma un’insalata al giorno dimostra un’età cerebrale di 11 anni più giovane.
Si potrebbe ritenere che tale risultato sia dovuto non solo al consumo di vegetali a foglia verde, ma collegato anche ad altre salutari abitudini dei partecipanti allo studio. I ricercatori affermano però che la ‘supremazia’ dell’insalata continua a restare tale anche dopo aver considerato possibili fattori di alterazione dei risultati, come il livello di istruzione, l’attività fisica, il consumo di alcol, il fumo di sigaretta, l’obesità e la depressione.
Ma qual è la ragione per cui l’insalata si rivela un così prezioso alleato della salute mentale? Secondo gli autori dello studio, il merito di questa azione anti-aging cognitiva andrebbe assegnato ad alcune sostanze contenute in questi alimenti, in particolare: fillochinone (vitamina K), luteina, folati, alfa-tocoferolo (vitamina E) e kampferolo.
Come detto, si tratta di uno studio osservazionale che non può dunque fornire prove certe di un rapporto di causa ed effetto tra consumo di verdure a foglia verde e salute cerebrale; ma in attesa che futuri studi forniscano la prova di questo rapporto di causalità, l’autrice consiglia di inserire quanto più possibile nel menu giornaliero un’insalata, aggiungendo magari anche altri alimenti dotati di proprietà anti-ossidanti.