Sanihelp.it – Durante il recente congresso congiunto AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti)-SISO (Società Italiana di Scienze Oftalmologiche) fra i tanti temi toccati anche quello dell’occhio secco.
«Tra le cause più comuni dell’occhio secco (o ‘dry-eye’) ci sono l’invecchiamento e le variazioni ormonali. È per questo che le donne in gravidanza o in menopausa rappresentano il gruppo più numeroso tra i pazienti che soffrono di questa sindrome» ha commentato a margine dei lavori il dottor Luigi Marino, referente di AIMO per la Regione Lombardia.
L’occhio secco è il termine che si usa per descrivere spiega ancora il dottor Marino: «Una serie di condizioni patologiche che causano la formazione di aree corneali o congiuntivali secche, asciutte (‘dry spots’), conseguenti ad una insufficiente lubrificazione della superficie oculare. Spesso il ‘dry eye‘ viene confuso con una congiuntivite, è quindi molto importante che sia formulata una diagnosi corretta e per una perfetta diagnosi ci vuole il medico oculista».
Fra i fattori di rischio per lo sviluppo della condizione anche fattori ambientali, patologie sistemiche e locali o farmaci.
«Di fatto con l’invecchiamento si riduce il bisogno di bere- ha spiegato ancora il dottor Marino- la pelle diventa rugosa e le palpebre lasse modificano la regolare forma ed architettura palpebrale. Inoltre, con il tempo, le patologie palpebrali modificano i dotti e alterano la produzione ghiandolare di Meibomio. Si avranno così lacrime con un ridotto contenuto di lipidi, che porteranno ad una rapida e precoce evaporazione della parte acquosa del film lacrimale, creando una condizione di squilibrio nelle lacrime e la sindrome da disfunzione del film lacrimale, appunto l’occhio secco». Quanto alle variazioni ormonali, invece, alcuni ormoni (gli androgeni) stimolano la produzione di lacrime.
«Per questo variazioni di livelli ormonali possono ridurre la normale produzione di lacrime. Stati fisiologici come la gravidanza e il ciclo mestruale- ha fatto sapere ancora Marino- influiscono sulla produzione di lacrime; infatti, in menopausa, si hanno quadri clinici oculari davvero drammatici».
Tra le cause dell’occhio secco, inoltre, c’è anche l’utilizzo di lenti a contatto, che si collocano sulla cornea e galleggiano sul film lacrimale assorbendo una grande quantità di film lacrimale.
«L’uso (ma soprattutto l’abuso) di lenti a contatto concorre al provocare una sindrome da disfunzione del film lacrimale- ha aggiunto il dottor Marino- Questo succede specialmente quando non si impiegano lenti a contatto ‘usa e getta’ o giornaliere e per la corretta e necessaria igiene si impiegano soluzioni conservanti ricche di sostanze a lungo andare dannose».
Farmaci sistemici che hanno come effetto collaterale un ‘occhio secco’ sono invece gli ansiolitici, i sedativi, gli antidepressivi, gli antistaminici, i decongestionanti nasali, i contraccettivi orali o i diuretici.
Diversi studi internazionali, infine, confermano che l’uso prolungato di un monitor, ma anche di un semplice smartphone o tablet, provoca la manifestazione di disturbi oculari come bruciore, arrossamento, lacrimazione, sensazione di secchezza oculare, fastidio alla luce, senso di affaticamento e annebbiamenti visivi transitori.