Sanihelp.it – A fine ottobre la ginnasta statunitense Simone Biles ha pubblicato un video su Tik Tok in cui rivelava di essersi sottoposta a ben tre interventi di chirurgia plastica e sfidando i follower a indovinare quali visto che, secondo lei, due non erano identificabili. E poi ha rivelato di essersi rifatta il seno (pubblicando però una semplice emoji delle ciliegie che poteva passare quasi inosservata), oltre ad essere ricorsa a una blefaroplastica inferiore e a una piccola operazione di correzione del lobo dell’orecchio per correggere un difetto derivato dallo strappo di un orecchino subito da bambina.
In un’intervista esclusiva concessa a People l’olimpionica ha poi spiegato perché ha scelto di parlare apertamente dei suoi ritocchi: «Vedermi vincere medaglie alle Olimpiadi non è qualcosa con cui ci si può identificare. Ma ciò con cui ci si può identificare è ciò che proviamo verso noi stessi, ciò di cui parliamo, ciò che viviamo e come lo condividiamo apertamente e onestamente. Ed è per questo che ho deciso di condividerlo».
Ha quindi spiegato di essere ricorsa alla blefaroplastica per correggere delle borse ereditarie che contraddistinguono la sua famiglia mentre per il seno ha chiarito: «Non che non mi piacesse il mio aspetto o come mi sentivo. È solo una cosa che noto ovviamente un po’ di più perché vivo in questo corpo, ci sono così abituata».
Il 19 novembre su Tik Tok ha infine pubblicato un video in cui ha spiegato nei dettagli il suo intervento di mastoplastica additiva, eseguito il 16 giugno da una chirurga plastica di Houston, la dottoressa Kriti Mohan, rivelando di aver scelto impianti silicone extra-riempito, di alto profilo, da 310 cc, inseriti sotto il muscolo, che, a suo avviso, erano la «migliore opzione» per un «aspetto più naturale».
Ha ammesso di aver preso in considerazione un impianto di dimensioni maggiori, ma anche che poi lo stesso aspetto di quelli attuali l’aveva inizialmente scioccata: «Mi arrivavano al collo. Mi sono spaventata, ho parlato con il mio medico e gli ho detto: toglieteli, devono essere più piccoli, perché all’inizio sembravano alieni. Ma ora sono perfetti».
Con la stessa trasparenza ha poi spiegato che il recupero dopo l’intervento non è stato facile, forse, ha ipotizzato la stessa ginnastica, per la sua corporatura muscolosa: «Mi sono presa due settimane intere. Sono contenta di averlo fatto perché il mio recupero è stato duro. Non per le complicazioni, ma soprattutto perché il primo giorno Jonathan (il marito, ndr) ha dovuto sollevarmi fisicamente dal letto e portarmi in bagno».



