Sanihelp.it – Eiaculare – spontaneamente, in seguito a masturbazione o durante un rapporto sessuale – e trovarsi immediatamente o entro pochi minuti/ore a manifestare sintomi come estremo affaticamento, debolezza muscolare, febbre, disturbi dell’umore, problemi di concentrazione, congestione nasale, tosse, prurito agli occhi, eruzioni cutanee, che permangono anche per diversi giorni (2-7) prima di scomparire da soli. Un uomo che si trova a vivere una simile condizione comprensibilmente arriva a evitare il sesso. Ed è proprio quello che succede a chi soffre di sindrome da malattia post-orgasmica (o POIS; Post orgasmic illness syndrome).
Fortunatamente si tratta di una condizione rara: è stata descritta per la prima volta negli ultimi vent’anni e nella letteratura scientifica ne sono riportati meno di sessanta casi. Uno di questi è stato recentemente affrontato in uno studio condotto da ricercatori della William Beaumont School of Medicine – Oakland University (USA), pubblicato sulla rivista scientifica Urology Case Reports e riguarda un giovane di 27 anni che ha cominciato a manifestare i sintomi attorno ai 18 anni, cosa che lo ha portato a sospendere l’attività sessuale, oltre che a rivolgersi a svariati specialisti e a sottoporsi a diversi esami per arrivare a individuare il problema e cercare di risolverlo. Gli studiosi ritengono però che tale condizione possa essere sottostimata, cioè ci siano là fuori molti più uomini che ne soffrono ma ai quali ancora non è stata diagnosticata.
La causa esatta della malattia non è ancora chiara, ma l’ipotesi principale, secondo gli autori dello studio, è che entri in gioco una reazione allergica a una qualche sostanza contenuta nel proprio liquido seminale: un’infezione o una lesione ai testicoli potrebbe favorirne il passaggio di microscopiche quantità nel flusso sanguigno dove verrebbe riconosciuto come estraneo dal sistema immunitario e quindi attaccato. Il giovane protagonista dello studio ha riportato un episodio di epididimite acuta a 18 anni che potrebbe aver innescato la sindrome.
Egli nel tempo ha tentato varie terapie (anche antibiotici), invano, fino a quando gli autori dello studio non gli hanno prescritto un antistaminico (fexofenadina) da assumere quotidianamente: questo ha portato a una riduzione del 90% dei sintomi post-eiaculatori e ha permesso al ragazzo di riprendere l’attività sessuale. «La fexofenadina è un farmaco relativamente sicuro, poco costoso e ben tollerato, ma richiede ulteriori studi su POIS prima che possano essere valutati i suoi benefici terapeutici in questa popolazione selezionata» hanno concluso i ricercatori, aggiungendo: «La nostra esperienza dimostra la fattibilità del trattamento di una malattia complessa con un semplice farmaco e, si spera, verrà replicata in futuri pazienti».