Sanihelp.it – La funzione principale del cuore è quella di permettere al sangue di circolare per raggiungere tutti i distretti del corpo. Il sangue va nei polmoni a ossigenarsi, porta l’ossigeno in tutte le zone del corpo e torna indietro con le sostanze da eliminare, attraverso la respirazione nei polmoni, per poi tornare a portare l’ossigeno. Tutto questo avviene in continuazione, per cui può succedere che il cuore a un certo punto della vita accusi stanchezza. Uno dei sintomi più facili da evidenziare, per il veterinario, è il soffio al cuore, che si può rilevare durante la visita mediante l’auscultazione. Nel caso ciò si verifichi, sia in un cucciolo che in un cane anziano, sarà necessario approfondire con un ecocardiogramma, cioè un’ecografia che utilizza gli ultrasuoni per controllare il cuore e i vasi sanguigni vicini.
I sintomi di un problema cardiaco possono essere comuni anche ad altre patologie. Si possono osservare affaticamento, respirazione affannosa, aumento della frequenza respiratoria, gonfiore dell’addome e degli arti, tosse, perdita di peso. Può capitare anche che il cane svenga, a causa di una improvvisa diminuzione della circolazione cerebrale. Se il cuore non riesce a pompare il sangue con forza sufficiente, si parla di insufficienza cardiaca congestizia, condizione che si aggrava con il tempo. In questi casi il veterinario prescrive una terapia che comprende i diuretici, in modo di diminuire il volume di sangue circolante e la sua pressione sui vasi polmonari, e spesso pimobendan, che facilita il lavoro del cuore dilatando i vasi e aumentando la sua forza di contrazione. Anche l’alimentazione può fare la sua parte, in commercio ci sono dei preparati adatti a cani con problemi cardiaci, con ridotto contenuto di sale. Tuttavia, se il cane dimostrasse di non gradire la nuova dieta, non è il caso di insistere, è più importante che non perda peso, per cui si può proporgli ciò che gradisce. Il cane con insufficienza cardiaca congestizia va monitorato periodicamente con visita ed ecografia, per valutare se è il caso di modificare la terapia.