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Ritocchi al maschile, come andare sul sicuro

Chirurgia estetica

Sanihelp.it – Ringiovanire lo sguardo, migliorare il tono e la texture della pelle, ridurre le rughe. Ma anche il desiderio di agire per un problema funzionale, non solo per un "capriccio" estetico. Sono queste le maggiori motivazioni che spingono una sempre più grande fetta dell’universo maschile a ricorrere alla chirurgia estetica. E sono i numeri a dirci che la richiesta di chirurgia estetica maschile sta aumentando – circa il 30% in 15 anni – non solo perché ormai gli uomini sono maggiormente attenti all'estetica, ma anche perché ormai è sdoganata l'idea che sia una pratica prerogativa delle donne e quindi gli uomini hanno meno pregiudizi rispetto al tema.


«Viviamo ormai in una società più aperta e scevra da condizionamenti riguardo ai limiti di genere. La pressione sociale per mantenere un aspetto giovane e attraente, insieme all'aumento della consapevolezza sulle opzioni disponibili, ha contribuito a una maggiore domanda di interventi chirurgici estetici tra gli uomini. Inoltre, l'accessibilità e la sicurezza migliorata delle procedure hanno reso più attraenti tali interventi» afferma il dottor Alessandro Gualdi, chirurgo plastico di Milano specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica del volto, Consulente di Chirurgia Plastica all’IRCCS San Raffaele di Milano, e Direttore Sanitario e Fondatore del Milano Face Institute, prima e unica struttura medica specializzata nella cura totale del viso. Ambassador della Natural Italian Beauty, il suo approccio è orientato a valorizzare quello che è la bellezza dei nostri tratti, preservandone quindi sempre la naturalezza, mirando a rinfrescare l’aspetto di un volto senza stravolgerne la fisionomia originale. Perché il miglior risultato è quello che non si vede.

Tra ragioni estetiche e funzionali

La chirurgia estetica maschile è spesso motivata da desideri di migliorare l'aspetto fisico, contrastare i segni dell'invecchiamento o aumentare la fiducia in sé stessi, ma anche correggere difetti e imperfezioni che non coincidono con una buona qualità della vita, quindi le ragioni possono essere sia estetiche che funzionali. Tra queste, per esempio, la rinoplastica che può migliorare la respirazione o la correzione di difetti strutturali. O come la chirurgia per l’emicrania: protocollo particolare che si prevede laddove la terapia farmacologica non risolve la patologia. Si tratta di un intervento mini-invasivo che può risolvere completamente l’emicrania: circa il 35% dei pazienti, dopo essersi sottoposti all’intervento chirurgico, non ha lamentato disturbi ad un anno dall’operazione. Insomma, le motivazioni possono variare da persona a persona, spesso influenzate da una combinazione di entrambi i fattori, estetico e funzionale.

Gli interventi più richiesti

Al centro di tutte le richieste c’è il volto, e in particolare naso e palpebre. Si è allargata la forbice »giovani» che spesso è alla ricerca di interventi correttivi come per esempio le cosiddette »orecchie a sventola» che vanno non solo a »curare» l’estetica ma anche un disagio a volte. In questo caso si parla di otoplastica, intervento di chirurgia plastica utilizzato quando il padiglione auricolare è eccessivamente prominente e l’aspetto del volto nel suo complesso ne risulta alterato. In tal caso, riportare il padiglione delle orecchie più vicino al capo è molto efficace, anche per risolvere eventuali problemi che possono sorgere, soprattutto nell’età scolare.

Mentre per le età più avanzate si opta per interventi mirati al ringiovanimento e al miglioramento dello sguardo. Fra gli interventi più richiesti, la blefaroplastica, per ringiovanire lo sguardo intervenendo sui difetti estetici più frequenti delle palpebre e donando agli occhi un effetto meno stanco. Rinoplastica, l’intervento che corregge i difetti della forma o delle dimensioni del naso e che va ad agire anche dal punto di vista funzionale quando si hanno delle difficoltà respiratorie dovute al naso e che posso essere così corrette. E ovviamente di grande tendenza anche il lifting, per migliorare il tono e la texture della pelle, la riduzione delle rughe e la correzione del rilassamento cutaneo.


Minima invasività, massima sicurezza

Ciò che spinge maggiormente verso la chirurgia estetica sono i grandi passi in avanti fatti con diverse pratiche e tecnologie avanzate: l'uso di tecniche chirurgiche meno invasive, come la chirurgia endoscopica che riduce al minimo le incisioni e accelera il recupero, l'impiego di strumenti e come il laser o l'uso di dispositivi riassorbibili, contribuisce a ridurre l'impatto dell'intervento.

Inoltre la personalizzazione degli interventi chirurgici è cruciale perché le esigenze e le caratteristiche fisiche di ogni individuo sono uniche. Considerare fattori come l’età, la forma del viso, la struttura corporea e le preferenze personali, assicura che l'intervento raggiunga risultati estetici soddisfacenti e naturali. Inoltre, la personalizzazione contribuisce a minimizzare i rischi e ad adattare l'intervento alle esigenze funzionali specifiche del paziente. Un approccio personalizzato consente al chirurgo di collaborare strettamente con il paziente, comprendere le sue aspettative e personalizzare l'intervento per soddisfare tali aspettative. Ciò porta a una maggiore soddisfazione del paziente e a risultati più armoniosi e naturali.

I consigli per andare sul sicuro

Valutare bene rischi e benefici. La decisione di sottoporsi a un intervento estetico richiede attenzione e ricerca accurata, quindi è importante prendere il tempo necessario per prendere una decisione e informarsi ampiamente sul procedimento desiderato, comprendendo rischi e benefici, e i tempi di guarigione per una ripresa della vita sociale.

La scelta dello specialista. È basilare scegliere un chirurgo qualificato, verificando le sue credenziali, esperienza e reputazione, pianificando con lui una consulenza approfondita per discutere delle aspettative, rischi e opzioni disponibili.

Supporto post-operatorio. Occorre ssicurarsi di avere un adeguato sistema di supporto post-operatorio, sia con il chirurgo stesso che con tutto il personale medico.

Tempo di recupero. È bene valutare i tempi di guarigione e ritorno alla vita sociale, e anche la propria salute in generale, comunicando apertamente con il chirurgo riguardo a qualsiasi condizione medica preesistente.

Mantenere aspettive realistiche. Fondamentale tenere sempre i piedi per terra riguardo ai risultati: la chirurgia estetica non fa miracoli, può migliorare l'aspetto ma non può risolvere tutti i problemi di autostima o vita personale.

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