Hanno un contenuto di minerali molto interessante: il loro consumo è raccomandato in caso di anemia sideropenica per il loro apporto di ferro e potassio
Un po' di storia - Il mare davanti a Taranto presenta in un punto ben preciso una sorta di chiazza, una zona di mare con un colore diverso, un punto che ben si presta alla coltivazione delle cozze.
Secondo un’antica leggenda San Cataldo di ritorno da un viaggio in Terra Santa naufragò proprio sulle coste tarantine e si fermò nella città per portare vigore e coraggio alla popolazione locale stremate dalle incursioni dei pirati saraceni. Un giorno mentre si trovava in barca fu colto da una tempesta e tutto l’equipaggio lo pregò di mettere in salvo la barca. San Cataldo allora per fermare la tempesta buttò in mare il suo anello pastorale: la tempestà cessò immediatamente e nel punto in cui l’anello aveva toccato l’acqua si formò un anello (ancora oggi noto come anello di San Cataldo) contraddistinto da acqua dolce e non salata, una caratteristica appunto che facilita la coltivazione delle cozze