Autore: Redazione Sanihelp.it Data inserimento: 31-12-2015
La dieta punti è stata inventata circa 20 anni fa da un dietologo italiano, il dottor Guido Razzoli, che ha avuto un'idea geniale: quella di associare ai diversi alimenti un punteggio.
Gli effetti collaterali cui possono andare incontro quanti praticano una dieta iperproteica come quella a punti sono legati principalmente all'eccessivo metabolismo proteico, con grossa produzione di scorie azotate e rischio di danno renale.
Potenzialmente dannosa anche l'eccessiva acidità del sangue cui si può andare incontro a causa della produzione di chetoni.
L'assenza di fibre può inoltre provocare stitichezza.
La dieta punti non è assolutamente consigliata a persone anziane, malati di cuore, reni, fegato, donne in gravidanza e bambini.
Essendo, comunque, una dieta sbilanciata, non la si ritiene consigliabile in alcuna circostanza.