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varicella

COLLEGAMENTI

La malattia è anche conosciuta come: infezione da herpesvirus varicellae, infezione da virus varicella-zoster


Malessere, piccole vescicole, poi croste: è l’evoluzione della varicella. Frequente in età infantile, è tuttavia possibile a qualunque età, e ricorrente nel tardo inverno e in primavera. Il colpevole è un virus, che per natura non è eliminabile con antibiotici. Contro prurito e febbre i rimedi sono tanti, e anche vaccinarsi è possibile.

Categoria: Malattie infettive

Che cos’è la Varicella

Varicella: cos’è, come si prende, chi colpisce

La varicella è una malattia infettiva molto contagiosa ed epidemica, causata da un virus della famiglia degli herpes (virus varicella-zoster). Lascia una protezione permanente (immunità), per cui non ci si ammala una seconda volta.

È invece possibile che il virus torni a galla, anche a distanza di anni o di decenni, in una zona delimitata del corpo: se infatti dopo la guarigione l’agente patogeno rimane nell’organismo dentro i gangli nervosi, si può riattivare quando il sistema immunitario si indebolisce (anziani, persone immunodepresse).

Compare allora l’Herpes Zoster, detto comunemente fuoco di S. Antonio, che si manifesta con vescicole e croste simili a quelle della varicella, ma tipicamente localizzate lungo il percorso di un nervo (per lo più del torace e della testa). L’Herpes zoster può avere caratteristiche di maggiore gravità rispetto alla varicella. Nei bambini si manifesta generalmente in forma più lieve che negli adulti.

Chi colpisce e quando

La varicella, frequente soprattutto nel tardo inverno e in primavera, è una malattia possibile a qualunque età, decisamente più assidua nell’infanzia, ma rara nei primi 6 mesi di vita, perché, in genere, si è protetti dagli anticorpi materni trasmessi durante la gravidanza (e non durante l’allattamento al seno).


Come si trasmette

I bambini si contagiano con facilità se vengono a contatto diretto con un soggetto ammalato attraverso:

  • Le goccioline emesse respirando e parlando
  • Il liquido contenuto nelle vescicole, per contatto diretto o per diffusione nell’aria

Il soggetto è infettivo già da uno-due giorni prima della comparsa delle macchioline sulla pelle, fino a cinque-sette giorni dopo la comparsa delle prime vescichette, quando si sono formate le crosticine. Anche le persone con il fuoco di Sant’Antonio (herpes zoster) possono, anche se raramente, essere contagiose.

Periodo di incubazione

L’incubazione è di 14-16 giorni: è la fase in cui il virus, penetrato nell’organismo, si moltiplica, senza dare significativi disturbi. Poi si manifesta la malattia.

Complicazioni

Le complicazioni, a eccezione dei primi mesi di vita, sono rare:

  • Encefalomielite
  • Nefrite emorragica
  • Artrite
  • Polmonite
  • Miocardite
  • Otite media
  • Laringite
  • Nevrassite

Tra le complicanze neurologiche la più comune è l’infiammazione del cervelletto che provoca disturbi dell’equilibrio, ma di solito scompare senza lasciare danni.

Casi particolarmente gravi

La varicella può essere invece particolarmente grave se colpisce:

  • I neonati (se la malattia compare nella mamma da 2 giorni prima a 5 giorni dopo il parto)
  • Gli adolescenti
  • Gli adulti
  • I soggetti con importanti disturbi del sistema immunitario

Per questo il bambino affetto da questa patologia deve evitare il contatto con lattanti e con donne in gravidanza che non abbiano già contratto la malattia.

Quando la schiena brucia: curare il fuoco di S.Antonio

L’herpes zoster è una malattia relativamente frequente dovuta alla riattivazione del virus della varicella, rimasto silente all’interno di un ganglio nervoso. La sua riattivazione parte, oltre che dalla manifestazione cutanea, da una nevralgia post herpatica di grado variabile, talvolta accompagnata da dolore intenso che può durare mesi o anni.

Può essere utile effettuare un ciclo combinato di terapia intramuscolare comprendente 1 fl. im. al dì di antinfiammatorio + 1 fl. im. al dì di antidolorifico.

Prevenzione della Varicella

Varicella: prevenire con il vaccino

Ogni anno si verificano in Italia circa 500.000 casi di varicella. Nel nostro Paese la malattia interessa principalmente i bambini con meno di 10 anni, nei quali difficilmente provoca disturbi seri.

Caratteristiche del vaccino

Il vaccino contro la varicella contiene il virus vivo, ma attenuato, in modo da essere incapace di provocare la malattia, ma ugualmente in grado di stimolare la produzione di difese che proteggono dall’infezione. Si esegue con un’iniezione. Viene attualmente consigliata:

  • Una sola dose di vaccino fino a 12 anni
  • 2 dosi nelle età successive

Efficacia del vaccino

Dopo una dose di vaccino, circa 3 bambini su 4 risultano protetti dalla malattia, e i pochi vaccinati che si ammalano sviluppano generalmente una forma di varicella più lieve. La protezione dopo la prima dose può diminuire con il passare degli anni, ma non è ancora stabilita la necessità di richiami.

La vaccinazione, eseguita entro 72 ore (o al massimo 5 giorni) dal contatto con un ammalato di varicella, può proteggere dal contagio o far ammalare in forma più lieve.

Effetti collaterali

Il vaccino contro la varicella è generalmente ben tollerato e non provoca disturbi importanti. Può raramente comparire:

  • Febbre
  • Alcune vescicole da varicella (ancora più raramente)
  • Herpes Zoster a distanza di mesi o anni (solitamente lieve)

Le reazioni allergiche a componenti del vaccino sono eccezionali come per tutti i vaccini.

Chi dovrebbe vaccinarsi

La vaccinazione dovrebbe essere raccomandata a coloro che hanno situazioni di salute che li mettono a rischio di avere la malattia in forma grave:

  • Le persone in attesa di trapianto
  • Le persone con leucemia (linfatica acuta) in fase di remissione
  • I bambini con infezione da HIV (a seconda del loro stato di salute)
  • Le persone con insufficienza renale cronica
  • Le persone che non hanno avuto la varicella e vivono con chi presenta disturbi importanti dell’immunità
  • Le donne in età fertile che non hanno avuto la varicella
  • Chi lavora in ambiente sanitario, specialmente se a contatto con neonati o persone con gravi difetti immunitari

Considerazioni sulla vaccinazione universale

La vaccinazione non dovrebbe essere consigliata attualmente per tutti i bambini poiché, se non si raggiungono in breve tempo percentuali molto elevate di vaccinati, per un complesso meccanismo epidemiologico, la varicella potrebbe, con il passare degli anni, diventare più frequente negli adulti che sono più facilmente soggetti a complicazioni gravi.

La vaccinazione degli adolescenti (che non hanno avuto la varicella) non provoca invece modificazioni negative nel resto della popolazione, quindi può essere una buona scelta di protezione individuale.

Vaccinazioni: ridurre gli effetti collaterali

Tra il secondo e il terzo mese di vita il bambino deve effettuare delle vaccinazioni obbligatorie: antitetanica, antidifterica, antipolio e antiepatite B. I genitori possono scegliere di associare anche il vaccino contro la pertosse.

Preparazione alla vaccinazione

Le vaccinazioni vanno effettuate al bambino sano, che non presenti febbre, disturbi gastrointestinali o altri sintomi di malattia. Nei due giorni seguenti può verificarsi un aumento della temperatura corporea.

Rimedi naturali per ridurre gli effetti collaterali

Fiori di Bach:

  • Rescue Remedy (composto da 5 fiori) e Crab apple, cominciando il giorno prima e terminando due giorni dopo la vaccinazione

Rimedi omeopatici:

  • Thuia 200 CH, mezza monodose il giorno prima della vaccinazione
  • Sulphur 200 CH, sempre mezza monodose, due giorni dopo il vaccino

Gestione della febbre post-vaccinale

Se nei giorni seguenti la vaccinazione il bambino dovesse avere la febbre:

  • Alleggerire l’abbigliamento (evitando spifferi d’aria)
  • Frizionare la fronte del piccolo con una salvietta imbevuta d’acqua fresca e un po’ di aceto di mele
  • Intervenire con un antipiretico solo se la febbre supera i 38,5°C
  • Non forzarlo a mangiare, ma dargli spesso da bere
  • Somministrare decotti di mela o tisane di tiglio
  • Applicare sulla fronte delle fette di patata cruda

Rimedi naturali per la febbre:

  • Fiori di Bach: Willow
  • Rimedi omeopatici: Aconitum ai primi sintomi, Belladonna se il bimbo è prostrato, Ferrum phosphoricum se mostra agitazione, Chamomilla se è molto irritato

Cura il tuo bimbo con le bioterapie

Quando i bambini entrano in comunità come scuole e asili si ammalano più frequentemente. La causa principale delle ripetute malattie delle alte vie respiratorie sta nel fatto che il sistema immunitario dei bambini prima dei 5-6 anni non è ancora maturo.

Bioterapie per rafforzare il sistema immunitario

Fitoterapia:

  • Echinacea (malattie influenzali)
  • Astragalo (raffreddore e malattie infettive)
  • Uncaria tormentosa (antinfiammatoria e immunostimolante)
  • Liquirizia (antinfiammatoria generale)
  • Propoli (antibatterica, antivirale, antinfiammatoria e antimicotica)

Gemmoterapia:

  • Ribes nigrum (infezioni recidivanti delle prime vie aeree)
  • Betulla pubescens, Betulla verrucosa, Abies pectinata (rinofaringiti recidivanti)
  • Prunus spinosa (debilitazione da stress e stanchezza cronica)
  • Rosa canina

Oligoterapia:

  • Oligoelementi di base: Manganese-rame, Oro-argento-rame, Manganese
  • Oligoelementi complementari: Zolfo, Rame, Bismuto, Manganese-rame-cobalto

Organoterapia: Surrenale, Tessuto Reticolo Endoteliale, Muqueuse du Colon, Greele, Hépatine per migliorare il funzionamento di fegato e intestino.

Idroterapia: Spugnature, Impacchi, Pediluvi, Docce di acqua fredda, Bagni con oli essenziali (timo, sandalo, eucalipto, mirra, cipresso, bergamotto, camomilla).

La dieta del bambino sano

Allattamento al seno

L’allattamento al seno rappresenta un primo, importante, passo per garantire al piccolo una buona risposta alle infezioni. Il latte materno contiene fattori che consentono la difesa dalle infezioni:

  • IgA (immunoglobuline)
  • Lattoferrina
  • Lisozima (anticorpi ed enzimi)
  • Cellule vive (macrofagi, linfociti, neutrofili)
  • Interferone e anticorpi IgA
  • Oligosaccaridi e grassi che impediscono l’adesione dei batteri

Alimentazione durante lo svezzamento

Alimenti consigliati:

  • Frutta e verdura crude all’inizio dei pasti
  • Proteine del pesce, latticini freschi, carni magre e uova
  • Miso nelle minestre di verdura per l’equilibrio intestinale

Cereali benefici:

  • Riso integrale: ricco di vitamine del gruppo B, migliora la flora batterica intestinale
  • Grano saraceno: favorisce l’eliminazione delle tossine dai reni
  • Miglio: ricco di fosforo, benefico per la milza e aumenta le difese immunitarie
  • Orzo: migliora il transito intestinale
  • Avena: ricca di minerali e vitamine, ha un’azione tonica sull’organismo

Alimenti da evitare:

  • Zucchero, sale raffinato, farina bianca
  • Fritti, formaggi stagionati, salumi, carni grasse
  • Cibi precotti, merendine e dolci ripieni
  • Bevande gassate e dolcificate, succhi di frutta industriali

Sintomi della Varicella

Varicella: riconoscere i sintomi

La varicella fa parte del gruppo di malattie esantematiche, patologie infettive caratterizzate da esantemi, cioè sfoghi cutanei specifici. Si tratta, oltre alla varicella, di scarlattina, morbillo, rosolia, quinta malattia e sesta malattia.

Evoluzione dei sintomi

Terminato il periodo dell’incubazione (14-16 giorni), la malattia comincia a sviluppare la sua tipica sintomatologia:

Prima fase – Macule: Rapidamente, in una condizione di benessere, compaiono inizialmente sul tronco (pancia e schiena) e poi sul resto del corpo delle piccole macchie rosa/rosse (macule) leggermente in rilievo, dal diametro di circa 2-3 mm, che ricordano la puntura di un insetto e danno prurito anche intenso.

Seconda fase – Vescicole: In poche ore si trasformano in vescicole e bollicine contenenti un liquido trasparente.

Terza fase – Pustole: Nel giro di qualche giorno diventano pustole dal contenuto torbido, molto fragili e pruriginose.

Quarta fase – Croste: Alla fine si seccano, convertendosi in croste.

Caratteristiche dell’eruzione

  • Le lesioni, a volte poche, a volte moltissime, si localizzano su tutto il corpo, anche in bocca o nell’occhio (dove appaiono come piccole ulcere molto dolorose)
  • Non compaiono tutte insieme, ma in momenti successivi, dal 2° all’8° giorno
  • Si trovano contemporaneamente macchiette rosse, vescichette e croste
  • Le croste cadono dopo 5-10 giorni, lasciando una piccola cicatrice che tende a scomparire col tempo
  • Qualche pustola particolarmente profonda può lasciare una cicatrice permanente
  • L’evoluzione completa dell’esantema dura circa due settimane

Sintomi generali

  • La febbre, quando c’è, è di solito modesta
  • Può essere accompagnata da malessere, più facilmente negli adulti

Diagnosi della Varicella

Dottore, ma è varicella?

Il bambino si è ricoperto di macchie. Come può una mamma capire a prima vista che si tratta di varicella e distinguerla dalle altre malattie esantematiche (scarlattina, morbillo, rosolia, quinta malattia e sesta malattia)?

Difficoltà della diagnosi non specialistica

In realtà una diagnosi differenziale “a occhio nudo” è difficile per una persona che non ha mai avuto esperienza di varicella. In genere infatti c’è abbastanza confusione sulla natura delle lesioni delle diverse malattie esantematiche.

La mamma potrà sospettare che si tratti di questa malattia solo se:

  • L’ha già sperimentata o vista in altri figli
  • La varicella è presente nella classe frequentata dal bambino

Consulto medico

In caso di dubbi, è consigliabile far visitare il bimbo dal medico di famiglia, che diagnosticherà la varicella sulla base di:

  • La caratteristica vescicola
  • La sede iniziale di comparsa (la prima vescicola è sempre sul tronco)

Tuttavia non è sempre strettamente necessario recarsi di persona dal medico, a volte può essere sufficiente il consulto telefonico, soprattutto se ad ammalarsi è, dopo un paio di settimane, il fratellino di un bambino guarito da poco.

Cura e Terapia della Varicella

Come fronteggiare la varicella

Come le altre malattie esantematiche (a eccezione della scarlattina), la varicella è di origine virale, quindi la terapia non può combattere il virus ma solo attenuare i fastidi legati ai sintomi. Gli antibiotici sono quindi del tutto inutili, a eccezione di alcuni casi in cui un’infezione batterica potrebbe provocare complicazioni.

Cure generali

  • Tenere il bambino a riposo, in casa, senza mai esporlo al sole
  • Tenere le unghie del piccolo molto corte e pulite per evitare che si gratti

Trattamento del prurito

Il prurito può essere causa di sovrainfezione batterica e lesioni da grattamento. È estremamente importante che il bimbo non si gratti, perché le pustolette si potrebbero infettare e lasciare segni permanenti.

Rimedi per il prurito:

  • Docce rinfrescanti
  • Applicazioni di talco mentolato all’1% (meglio se in formula liquida)
  • Argilla ventilata finissima o amido di riso
  • Farmaco antistaminico per bocca (secondo giudizio medico)

Quando si sono formate le crosticine: Bagno in acqua e amido per ridurre il prurito e favorire il distacco delle croste.

Trattamento della febbre

Per la febbre, se elevata, si usa il paracetamolo e non l’aspirina (che può aumentare il rischio di una malattia grave che colpisce il fegato e il sistema nervoso).

Lesioni agli occhi e in bocca

In presenza di lesioni agli occhi e in bocca, è utile usare colliri, pomate e collutori, ma solo dietro parere medico: potrebbero contenere cortisonici, da non utilizzare.

Terapia antivirale

L’aciclovir, un farmaco che si somministra per bocca, è utile in bambini a rischio di forme severe (adolescenti e bambini con malattie polmonari o cutanee). Per essere efficace, deve essere assunto entro le prime 24 ore dalla comparsa delle lesioni e va sempre somministrato secondo giudizio medico.

Alimentazione

La dieta può restare la solita, ma in caso di pustole in bocca si dovrebbero prediligere cibi freschi e morbidi.

Quando consultare nuovamente il pediatra

È necessario consultare nuovamente il pediatra se:

  • Il prurito resta molto intenso
  • Le vescicole si infettano (diventano grosse e circondate da alone rosso, con pus)
  • Il bambino presenta febbre elevata per più di 3 giorni
  • Sono presenti lesioni oculari e in bocca
  • Il bimbo accusa sonnolenza, difficoltà a respirare e/o a camminare

Ritorno a scuola

Non prima di 7 giorni dalla comparsa delle prime vescicole, cioè quando sono presenti solo croste (non più contagianti). Non è necessario aspettare la caduta delle croste.

Varicella: i rimedi naturali

La diagnosi e la cura della varicella richiedono sempre l’intervento del medico. Tuttavia, ci sono alcuni rimedi naturali che possono favorire un buon decorso dell’infezione e ridurre i fastidi.

Cromoterapia

L’esantema deve sfogare completamente e non va ostacolato. Per favorirne lo sfogo, è utile circondare il bambino di rosso (vestiti, pigiami, biancheria intima, lenzuola, coperte, illuminazione): un rimedio della nonna sostenuto dai principi della cromoterapia.

Omeopatia

Prima settimana:

  • Rhus Toxicodendron 5 CH, 3 granuli 3 volte al dì

Seconda settimana:

  • Mezereum 5 CH con la stessa posologia

Fase finale:

  • Graphites 9 CH, 3 granuli, 2 volte al giorno, per evitare la comparsa di cicatrici

Oligoelementi

Per stimolare le difese immunitarie e l’appetito e favorire una buona convalescenza: rame-oro-argento.

Fitoterapia

Per effetti simili agli antistaminici:

  • Melissa, piantaggine o rosa canina in Tintura Madre (una sola, a scelta), 10 gocce 2 volte al giorno

Per pustolette infiammate:

  • Toccature con Calendula TM diluita in acqua (al 50%), più volte al giorno

Fiori di Bach

Crab Apple: 4 gocce per 4 volte al giorno.

Via le cicatrici con la chirurgia

Traumi, eventi chirurgici, acne o malattie come la varicella possono lasciare segni indelebili. La microchirurgia migliora notevolmente l’aspetto deturpante delle cicatrici e in molti casi risolve completamente la situazione.

Mosaic Surgery

Una tecnica microchirurgica che può trattare:

  • Cicatrici lineari da ferite
  • Cicatrici da chirurgia
  • Forellini e cicatrici da acne
  • Rigonfiamenti ed esiti cicatriziali da varicella o altre malattie

Procedura

L’atto chirurgico, della durata di 30 minuti, in anestesia locale e sedazione endovenosa:

  • Microasportazioni del tessuto danneggiato del diametro di un millimetro
  • Prelievo da parti nascoste di microtessere di cute sana
  • Inserimento immediato all’interno del forellino

Il numero delle sedute necessarie varia da 2 a 4 a intervalli di 10-15 giorni. L’esito è apprezzabile già dopo la prima seduta.

Farmaci per la Varicella

I principali farmaci utilizzati nella terapia della varicella sono:

Antivirali:

  • Aciclovir (varie formulazioni: compresse, sospensione orale, crema)
  • Valaciclovir

Sintomatici:

  • Paracetamolo per la febbre
  • Antistaminici per il prurito

Nota importante: Gli antibiotici non sono efficaci contro la varicella essendo una malattia virale. Vengono utilizzati solo in caso di sovrainfezioni batteriche su giudizio medico.

I sintomi più comuni della varicella includono:

Sintomi cutanei:

  • Esantema, macchie, papule
  • Vescicole e bolle
  • Croste
  • Prurito intenso

Sintomi generali:

  • Febbre e ipertermia
  • Astenia, debolezza, spossatezza
  • Stanchezza, affaticabilità

Sintomi alimentari:

  • Anoressia, inappetenza
  • Diminuzione dell’appetito
  • Disturbi dell’alimentazione

Sintomi localizzati:

  • Lesioni della bocca e delle mucose
  • Lesioni all’occhio
  • Dolore alla bocca e al cavo orale
  • Ingrossamento dei linfonodi

Sintomi rari:

  • Ematemesi (sangue nel vomito)
  • Alterazioni del viso

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