Sanihelp.it – Si è osservato che, nelle gare di endurance, i disturbi gastrointestinali sono tra le cause più frequenti di ritiro degli atleti.
I sintomi più comuni sono nausea, vomito, diarrea a volte anche con perdita di sangue.
L’intestino ha una funzione molto importante per l’organismo, che non si limita all’assorbimento dei nutrienti, ma produce anche ormoni e ne costituisce un bersaglio, assumendo così un ruolo di vitale importanza.
Durante l’attività sportiva il corpo subisce uno stress che causa un aumento dell’afflusso di sangue ai muscoli, riducendo l’afflusso negli altri organi che non sono interessati allo sforzo, come per esempio l’intestino.
Oltre a questo, ci sono diverse cause che contribuiscono a provocare questi disturbi: il caldo e l’umidità aumentano il rischio, ma oltre ai fattori ambientali sono da considerare anche quelli che riguardano direttamente l’atleta. Un ruolo importante è quello dell’alimentazione, ma anche lo stato emotivo, l’intensità dell’allenamento e la durata dell’esercizio influiscono molto.
Cosa fare per prevenire questa condizione?
Per prima cosa è bene curare l’alimentazione, prediligendo piatti facili da digerire, a base di proteine, come pesce, di carboidrati, come pasta all’olio extravergine di oliva e fette biscottate, per dare energia, e di grassi buoni come quelli contenuti nella frutta secca e nel pesce azzurro. Evitare invece alimenti contenenti lattosio, altri grassi (come panna e gelati), caffeina, frumento.
A partire dal giorno prima della gara, limitare l’assunzione di alimenti ad alto contenuto di fibre. Porre particolare attenzione anche all’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei, che si caratterizzano per la loro gastrolesività.
Durante la gara idratarsi con bevande isotoniche, evitando integratori contenenti caffeina o sostanze che possano provocare movimenti intestinali e diarrea.