Se dovessimo usare un’espressione per descrivere l’infertilità, useremmo il nido vuoto che fa male. La medicina e la scienza sono progredite nel tempo, ma l’infertilità rimane un tema che causa tristezza, depressione… vuoto, per l’appunto. Talvolta, possiamo trovarci di fronte a sentimenti negativi come ansia, rabbia e tristezza. Rispetto al passato, il calo delle nascite è molto più evidente: si fanno sempre meno figli. Non sempre la scelta è dovuta a una condizione socio-economica, quanto all’impossibilità di averne.
Questa problematica da tempo affligge il nostro paese: le nascite sono calate, di anno in anno, in una sorta di inverno demografico che vogliamo provare a raccontare attraverso i numeri, ricordando, però, che ci sono delle soluzioni dedicate alle coppie che vogliono avere un figlio: rivolgersi a un centro per la fecondazione assistita, come vedremo, è una possibilità, spesso l’unica.
I dati delle nascite in Italia
Il dato è allarmante: il 15% delle coppie italiane non riesce a concepire un figlio. Partiamo da questo aspetto per approfondire le statistiche delle nascite in Italia. Nel 2023, nel nostro Paese, si è confermato il trend negativo della natalità: l’ennesimo minimo storico, dunque, ci pone di fronte a una realtà. Facciamo meno figli. Le cui cause sono da ricercarsi in molteplici aspetti, come dalla contrazione della fecondità e dal calo della popolazione femminile in età riproduttiva.
Nel 2023, sono nati 379.000 bambini, ed è l’undicesimo record negativo dal 2013. Le donne scelgono di avere figli in età superiore rispetto alle medie registrate negli anni precedenti: la soglia si è avvicinata a 32,5 anni. Per fare una stima con le altre medie in Europa, il dato scende, in effetti, a 29,7 anni in Europa, mentre la Bulgaria si conferma il paese europeo con madri più giovani (26,6 anni).
Sempre negli ultimi anni, si sente spesso parlare del fatto che gli italiani potrebbero sparire. Al di là delle correnti estremiste, bisogna osservare il tasso di fertilità e il tasso di fecondità ideale, che è quello che permette alla popolazione di rimanere costante. Cosa ci dicono i numeri? In Italia, il tasso di fertilità è di 1,2 figli per donna; affinché non si verifichino dei cali bruschi delle nascite, il tasso di fecondità dovrebbe essere intorno al 2,1%.
Cos’è e cosa causa l’infertilità
L’infertilità è una patologia, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stessa: viene conclamata nel momento in cui, dopo circa 12/24 mesi di rapporti non protetti, non si riesce a concepire un figlio. Suddivisa tra infertilità maschile e femminile, le cause sono diverse: nelle donne, possono causarla una ridotta riserva ovarica, oltre ai fattori tubarici, cervicali e uterini. Negli uomini, invece, i fattori pre-testicolari, testicolari, post-testicolari e sperma.
Parlare di età giusta per avere un figlio, tuttavia, è sbagliato dal punto di vista più sentimentale: concorrono fattori biologici, fisiologici, socio-economici. Il nostro mondo si è evoluto rispetto al passato, in cui i figli venivano concepiti da giovani. Ma questo non deve essere un deterrente per realizzare il proprio sogno.
Fecondazione assistita, un aiuto per la maternità e paternità
Esiste la PMA, oggi, in aiuto di tutte quelle coppie che sognano un figlio, ovvero la Procreazione Medicalmente Assistita: come dicevamo prima, per iniziare gli accertamenti per verificare l’infertilità, c’è la necessità di attendere circa 12 mesi di rapporti non protetti e di impossibilità di concepimento.
Il limite, tuttavia, viene abbassato a 6 mesi per le donne che hanno più di 35 anni, oltre ad alcuni fattori che possono concorrere a una bassa percentuale di fecondità (endometriosi, infezioni utero ovariche).
Nel 2023, le nascite grazie alla procreazione medicalmente assistita sono state del 4,25%. Tra le tecniche più usate, troviamo la FIVET (al 47,8%) e l’ICSI (al 35%).
Le tecniche di PMA sono regolamentate dalla Legge 40 dal 2004, e ad oggi hanno permesso a tante coppie con problemi di infertilità o sterilità accertata, di accogliere un figlio nella loro vita. Nel 2005, a un anno dall’approvazione della Legge, i trattamenti di PMA effettuati sono stati di 63.385. A distanza di anni, nel 2022, 109.755 coppie sono ricorse alla Procreazione Medicalmente Assistita. Numeri che danno fiducia al futuro, alla nascita di nuove generazioni.