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Magnini ha assistito al cesareo di Giorgia Palmas

Parto

Sanihelp.it Il 25 settembre scorso è nata Mia Magnini, la primogenita dell’ex nuotatore Filippo Magnini e secondogenita dell’ex velina Giorgia Palmas. In occasione della prima visita di controllo post-parto la neomamma ha ricordato sul proprio profilo Instagram il momento del parto: «Il mio è stato un (secondo) parto cesareo, è andato tutto molto bene e Fili mi è sempre stato accanto, senza mai lasciare la mia mano prima e la manina di Mia poi».


Anche un momento di pura gioia come quello della nascita di un bimbo raccontato dalla madre è però diventato occasione di polemica: tra i follower della Palmas, infatti, c’è chi non ha risparmiato le critiche a quello che sembra un parto privilegiato e per vip, in epoca di pandemia. Sono tante le mamme, infatti, che in questi mesi, hanno dovuto affrontare il travaglio e il parto, naturale o cesareo, e anche la degenza in ospedale senza il compagno o il marito vicino.

In realtà, però, la scelta dipende strettamente dall’ospedale e non è una questione di vip o meno: per esempio alcune strutture hanno lasciato la possibilità ai papà di assistere al parto come avveniva prima della pandemia (con le dovute precauzioni), altre hanno concesso all’altro genitore di partecipare solo alla fase di travaglio attivo e di tornare poi solo a recuperare mamma e figlio al momento delle dimissioni.

Stesso discorso per quanto riguarda il parto cesareo: ci sono moltissimi centri che preferiscono che il padre non assista a quella che, di fatto, è un’operazione chirurgica vera e propria. Ma non mancano strutture ospedaliere dove si pratica il cosiddetto cesareo dolce che prevede, oltre a un’estrazione lenta del nascituro dall’utero e la sua accoglienza pelle a pelle sul torace materno, la possibilità di ammettere il papà in sala operatoria per assistere alla nascita. Alcune di queste strutture hanno continuato a offrire tale possibilità, pur con le dovute precauzioni, anche in epoca di coronavirus.

La coppia Palmas-Magnini ha scelto di partorire al San Raffaele di Milano, e il loro non sembra un parto privilegiato: basta leggere la Carta dei servizi relativa al percorso nascita della struttura (disponibile online) per scoprire che, se le condizioni cliniche lo consentono, viene data normalmente la possibilità al papà di entrare in sala operatoria durante il cesareo. Probabilmente tale possibilità è restata invariata anche di questi tempi.

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