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Le donne hanno una scarsa consapevolezza cardiovascolare

Sanihelp.it – Un campione di oltre 3.500 donne lombarde hanno risposto al sondaggio  A call for women, un’indagine condotta dal gruppo ospedaliero San Donato sotto la regia della dottoressa Serenella Castelvecchio responsabile del programma di prevenzione cardiovascolare e medicina di genere del Policlinico San Donato.


Lo studio è stato pubblicato sull’European journal of preventive cardiology.

Nel lavoro di ricerca sono state coinvolte 3.537 donne, età media 48 anni, accomunate nella maggioranza dei casi da abitudini alimentari poco salutari e scarsa propensione all’attività fisica, ma basso consumo di alcol e tabacco.

La loro consapevolezza circa il loro rischio cardiovascolare  è stata indagata chiedendo quale fosse la principale causa di morte nella popolazione femminile tra malattie cardiovascolari, tumori, violenza e altro: complessivamente, poco più del 35% ha indicato le malattie cardiovascolari come prima causa, mentre circa il 42% ha attribuito – erroneamente – questo primato ai tumori.

Gli autori dello studio hanno realizzato  una cluster analysis, ovvero hanno identificato tre gruppi distinti di donne, ognuno con caratteristiche e bisogni specifici.

Cluster 1 (età media 53 anni), con un buon livello di istruzione e discreto tasso di occupazione.

Le più attive fisicamente, la maggior parte di loro con un indice di massa corporea (BMI) normale e almeno una patologia, tra cui ipertensione e ipercolesterolemia, che potrebbe spiegare una maggiore consapevolezza (38%).


Cluster 2 (età media 62 anni), prevalentemente in menopausa, con livello di istruzione più basso, spesso in pensione.

Mostrano un BMI più alto e un elevato carico di malattie croniche.

È la fascia che maggiormente si affida al medico di famiglia per informazioni sanitarie (36,1%). Cluster 3 (età media 38 anni), con il più alto livello di istruzione e tasso di occupazione.

Registrano, coerentemente con l’età, il miglior stato di salute generale, ma assumono comportamenti a rischio: il 19,3% fuma, il 29,8% non pratica attività fisica, il 38,6% la pratica solo occasionalmente.

La bassa consapevolezza (33,2%) rende urgenti campagne preventive mirate per le fasce più giovani.

La maggioranza delle donne che hanno partecipato allo studio, per la precisione il 64,4% di loro (in termini assoluti, 2.238 donne) , non ha un’adeguata consapevolezza del rischio cardiovascolare. Nello specifico, tutti i gruppi analizzati presentano bassa consapevolezza sulle malattie cardiovascolari, ma evidenziano stili di vita e dati sociodemografici e sanitari molto differenti, che finora non sono mai stati sfruttati per segmentare efficacemente la popolazione e supportare campagne di educazione diversificate che raggiungano tutte le fasce di età nei diversi ambiti sociali, culturali e professionali.

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