Sanihelp.it – La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con aree ispessite chiamate placche eritematose, ricoperte da squame di colorito grigio-argenteo che, in alcuni casi, possono essere molto pruriginose.
Di solito le placche sono localizzate a livello dei gomiti, delle ginocchia, del cuoio capelluto, del viso, delle mani e dei piedi ma possono essere presenti anche in altre parti del corpo.
Può insorgere a qualsiasi età, senza differenza tra uomini e donne, ma in genere compare per la prima volta tra i 15 ed i 35 anni.
La sua diffusione nella popolazione italiana è stimata pari al 2,8%, vale a dire che circa 1.500.000 di italiani ne sono colpiti.
Uno studio recente pubblicato sulla rivista Nutrients ha cercato di capire se il consumo di cibi ultraprocessati può incidere sul rischio di psoriasi.
Nello studio in questione i ricercatori hanno tenuto conto del sistema NOVA di classificazione degli alimenti, secondo il quale appartengono al gruppo 1 quelli non lavorati o minimamente lavorati, nel gruppo 2 sono compresi tutti gli ingredienti che hanno subito una lavorazione industriale, come oli, grassi, zucchero e sale, che possono essere utilizzati per preparare, condire e/o cucinare gli alimenti del gruppo 1.
Nel gruppo 3 sono compresi tutti i prodotti alimentari dei gruppi 1 e 2 che sono stati successivamente sottoposti a metodi di conservazione quali l'inscatolamento, l'imbottigliamento o la fermentazione analcolica.
Gli alimenti ultraprocessati (UPF) sono classificati come alimenti del gruppo NOVA 4.
Gli studiosi hanno attinto i dati dall’UK Biobank, uno studio prospettico di coorte su larga scala basato sulla popolazione, valutando le differenze nell'incidenza della psoriasi in base al consumo di UPF sulla base del sistema di classificazione NOVA in oltre 120mila partecipanti di età compresa tra 40 e 69 anni, valutando anche il ruolo dell'infiammazione e dell'indice di massa corporea (BMI). In questo modo hanno avuto modo di verificare che il maggior consumo di UPF apparteneva agli uomini bianchi più giovani, con un elevato IMC (Indice di Massa Corporea), poco inclini allo svolgimento di attività fisica, spesso fumatori e con un’elevata assunzione calorica quotidiana.
In questo modo si è visto che il rischio di sviluppare psoriasi si innalzava all’aumentare del consumo di cibi ultraprocessati.
Per questo motivo gli autori dello studio hanno sottolineato che queste conclusioni pur non essendo definitive e pur non essendo chiari i meccanismi patogenetici alla base di questa correlazione, consigliano di tenere sotto controllo il consumo di UPF