È una pianta perenne che può raggiungere i 50 cm di altezza, ha foglie argentee, lineari-filiformi; è dotata di capolini, di colore dorato brillante, riuniti in una densa infiorescenza; i frutti sono lucenti, bianchi, di forma cilindrica. Le sommità fiorite si raccolgono fra giugno e agosto; ha un profumo intenso e caratteristico che ne giustifica l’impiego nella cosmetica
Storia: Il nome elicriso deriva dal greco “Helios”, sole e “Chrisos” oro, ovvero sole d’oro in riferimento al colore giallo dorato dei suoi fiori; comunemente l’elicriso viene anche indicato come “semprevivo”, forse in riferimento al fatto che i suoi fiori si mantengono gialli a lungo e persistono per molto tempo conservando intatto il loro caratteristico profumo. Secondo la tradizione i sacerdoti greci e romani usavano incoronare le statue degli dei con i fiori di elicriso perhè non putrefacessero mai. In passato si usavano mazzetti di elicriso per allontanare tarli e tignole e si pensava che bruciando le setole del maiale con i fiori di elicriso si potesse aromatizzare il lardo. Le foglie dell’elicriso forniscono un moderato aroma di curry e possono essere impiegate per insaporire risotti, minestre, carne di pollame e ripieni.