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Endometriosi: l’efficacia delle erbe cinesi

Studio paragona erbe cinesi e farmaci convenzionali

Sanihelp.it – Le erbe impiegate dalla medicina tradizionale cinese potrebbero costituire una valida opzione terapeutica per alleviare i sintomi dell'endometriosi, una condizione patologica progressiva, tanto comune da interessare il 10-15% delle donne in età riproduttiva, caratterizzata dalla presenza di endometrio e stroma di endometrio al di fuori della cavità uterina.


Questa patologia è spesso all’origine di un abbassamento della qualità di vita della donna poiché può causare un dolore pelvico molto intenso, mestruazioni irregolari e dolorose, infertilità nonché dolore associato al movimento intestinale, alla minzione o anche durante i rapporti sessuali.

Ma se le terapie farmacologiche abitualmente prescritte possono avere effetti collaterali tra cui vampate di calore, acne e aumento di peso, una recente revisione operata dai ricercatori di un gruppo Cochrane ha evidenziato l’efficacia dell’erboristeria cinese nel trattamento dell’endometriosi.

Oltre all’agopuntura infatti, la medicina cinese comprende anche altre metodiche terapeutiche importanti, tra cui rientra proprio l’utilizzo delle erbe: studiate e sperimentate da quattro o cinquemila anni infatti, le erbe sono tutt’oggi considerate dei veri e propri farmaci, ovvero sostanze che, ingerite o applicate a livello topico, agiscono combattendo le malattie dal punto di vista sia sintomatico che causale.

Nello specifico, la revisione si è concentrata su due studi, per un totale di 158 donne, che avevano rilevato come le erbe cinesi consentissero un alleviamento dei sintomi (ma con minori effetti collaterali) paragonabile a quello fornita dal gestrinone, ed addirittura maggiore rispetto a quello procurato dal danazolo.

«Questi risultati suggeriscono che le erbe cinesi potrebbero essere efficacemente impiegate nel trattamento dell’endometriosi esattamente come alcune delle terapie farmacologiche convenzionali prescritte per questa condizione – commenta il dottor Andrew Flower, tra gli autori della revisione – D’altro canto, al momento, non abbiamo a disposizione prove sufficienti per generalizzare i risultati».

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