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Labbra blu? Vai dal medico!

Un decalogo per la diagnosi precoce

Sanihelp.it – 55.000 impronte labiali di colore blu sono state raccolte in tutto il mondo (e sono valse l’ingresso nel Guinness dei Primati!) per sensibilizzare le persone sull’importanza di rivolgersi al medico in caso di comparsa di sintomi, come appunto una strana colorazione bluastra delle labbra, che possono essere la spia di una malattia molto seria, l’ipertensione arteriosa polmonare.


Si tratta di una malattia rara, progressiva e invalidante, che colpisce circa 3.000 persone nel nostro Paese, di cui l’80% donne. Influisce fortemente sulla vita delle persone: la stanchezza e la sensazione d'affanno che l'accompagnano possono compromettere fortemente lo svolgimento di una vita quotidiana normale. È una condizione molto grave: la sopravvivenza, in assenza di trattamento, è di pochi anni.

Il problema è che spesso i sintomi vengono confusi con altre patologie e la diagnosi avviene in ritardo. Per questo è stata pensata la Campagna di sensibilizzazione Bacio Blu, che riassume in 10 punti i principali campanelli d’allarme a cui prestare attenzione, e che richiedono un tempestivo consulto dallo specialista:

1. difficoltà e affanno nel salire le scale
2. stanchezza
3. gonfiore alle gambe
4. colore bluastro delle labbra
5. freddezza e colore bluastro delle estremità degli arti
6. impossibilità di trasportare oggetti di un certo peso, per esempio le buste della spesa
7. svenimenti
8. tosse secca e alterazioni della voce
9. dolore al torace a seguito di uno sforzo
10. aumento di volume del fegato.

«La diagnosi e il trattamento precoci consentono di migliorare la qualità della vita dei pazienti e prolungarne le aspettative – spiega il professor Nazzareno Galié, Docente di Cardiologia all’Università di Bologna e Responsabile dell’Unità Operativa di Ipertensione Polmonare del Policlinico Sant’Orsola Malpighi, struttura di riferimento internazionale, dove è in cura la metà dei malati del nostro Paese – Le nuove frontiere terapeutiche sono rappresentate dalle cure in combinazione con più farmaci, che si sono rivelate sicure ed efficaci».

Le attuali linee guida correnti evidenziano infatti che le terapie dovrebbero cominciare con la somministrazione di un solo farmaco. Spesso però i pazienti non ricevono benefici, per questo si sceglie una combinazione di più farmaci, che garantisce risultati migliori.

In particolare, un recente studio evidenzia l’efficacia del trattamento con i principi attivi tadalafil e bosentan. Lo studio, pubblicato sul Journal of Heart and Lung Transplantation, è stato condotto in tutto il mondo su 457 pazienti di età media di 55 anni (per il 75% donne). I risultati hanno mostrato che la combinazione delle due terapie rende stabile la patologia: circa il 30% dei pazienti, infatti, dopo 3 mesi risultava non peggiorato e il 12% aveva ottenuto un miglioramento.


«Nel novembre 2010 è partito lo studio Ambition, che si propone di analizzare gli effetti della terapia in combinazione con tadalafil e ambrisentan iniziata contemporaneamente. Prevede di arruolare 400 pazienti in 60 strutture in tutto il mondo – illustra il professor Galiè –I risultati saranno disponibili tra due anni».

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