Sanihelp.it – Dall’inizio del 2023 ad oggi, secondo i dati notificati dall’Istituto superiore di Sanità, sono stati confermati 362 casi di dengue in Italia di cui 82 autoctoni, trasmessi localmente.
La dengue è una malattia conosciuta da secoli che a partire dalla seconda guerra mondiale ha visto una continua crescita legata dapprima agli effetti della guerra poi a una serie di disboscamenti e stravolgimenti ambientali. I
l MInistero della Salute, di recente ha diramato una Circolare per fronteggiare il forte aumento di casi soprattutto in Sud America; nel documento si possono leggere importanti raccomandazioni.
Potenziare la sorveglianza dei casi umani di dengue su tutto il territorio nazionale, soprattutto in termini di tempestività, di rispetto dei flussi di comunicazione e sensibilizzando gli operatori sanitari, tra cui pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, per permettere la rapida identificazione dei casi;
Implementare tutte le azioni di bonifica ambientale previste mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare. (es. rimozione dei potenziali focolai larvali, pulizia e manutenzione di quelli inamovibili, sfalcio della vegetazione incolta);
Provvedere alla predisposizione, previa programmazione, di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori;
Individuare, come da linee guida riportate in allegato 17 del PNA 2020-2025, tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive, quali Aedes aegypti, e predisporre tutte le misure di sorveglianza e controllo atte a prevenire e contrastare il possibile ingresso e successiva diffusione di questi potenziali vettori di arbovirosi;
Provvedere alla formazione/aggiornamento in tema di dengue, così come di altre arbovirosi considerate nel PNA, diretti al personale sanitario, agli operatori addetti allo svolgimento degli interventi pulizia, sanificazione e disinfestazione e alla cittadinanza, al fine di creare la situazione ottimale per l’attivazione di misure utili al contrasto ai vettori e alla prevenzione dell’esposizione alle punture e per l’identificazione tempestiva dei casi di infezione;
Provvedere alle attività per una corretta comunicazione che aumentino la consapevolezza del rischio dengue in ambito pubblico (scuole, aree urbane, luoghi ricreativo-sportivi ecc) e tra gli operatori sanitari e che incoraggino comportamenti attivi di prevenzione e controllo dei vettori, a livello individuale e nella comunità.