Sanihelp.it – Chiamato anche cancro orale, il tumore della bocca è il sesto tipo di tumore più frequente al mondo. Può colpire qualsiasi parte all’interno del cavo orale, la lingua, il palato, le labbra, le gengive, le ghiandole salivari, la parte posteriore della bocca.
Se si dovesse notare sulle mucose del cavo orale una escrescenza persistente, una macchia bianco-rossastra che non regredisce o una ferita che non si rimargina è bene rivolgersi al medico, perché potrebbe trattarsi di una lesione pretumorale o tumorale. Altri sintomi includono dolore e difficoltà all’atto della deglutizione (disfagia), intorpidimento della lingua o delle labbra, allentamento dei denti senza apparente ragione, noduli persistenti nelle ghiandole del collo, difficoltà a muovere la mascella. Molti di questi sintomi sono comuni a situazioni di infiammazione non grave, ma la loro persistenza dovrebbe comunque indurre a chiedere consiglio al medico.
Questo tipo di tumore è tipico degli adulti over 50 e colpisce prevalentemente gli uomini, tre volte più delle donne.
Il fumo e l’abuso di alcolici costituiscono due importanti fattori di rischio per il tumore della bocca, altri sono l’uso di tabacco da masticare, l’errato posizionamento di protesi dentarie (in modo continuativo), raramente anche infezioni da Papillomavirus.
Se la diagnosi viene fatta precocemente la percentuale di guarigione è elevata, ma purtroppo spesso il problema viene scoperto in ritardo perché i sintomi vengono sottovalutati. In caso di sospetto si può eseguire una biopsia, prelevando un pezzetto di tessuto per verificare la presenza di cellule cancerose.
La terapia è basata su tre possibilità, a seconda della situazione: l’intervento chirurgico per rimuovere completamente la parte colpita, la radioterapia, con i raggi X ad alta energia per eliminare le cellule cancerose e prevenire il ritorno del tumore, la chemioterapia, a base di farmaci antineoplastici, come per esempio cetuximab, un nuovo tipo di farmaco biologico spesso usato per la cura del cancro della bocca.
Di solito la radioterapia e la chemioterapia sono utilizzate dopo l’intervento chirurgico per aumentare le probabilità di guarigione e ridurre il rischio che il tumore si ripresenti.