Sanihelp.it – Una scelta personale che può diventare un buonissimo esempio per tanti giovani. È quella di Alessandro Matri, calciatore della Juventus e della Nazionale che proprio in questi giorni ha scelto di diventare donatore di midollo osseo. «Mio nonno è morto a causa della leucemia» ha ricordato il giocatore proprio in occasione del prelievo di sangue svolto lunedì 31 ottobre al San Raffaele di Milano e necessario per classificare e registrare Alessandro nella banca dati italiana.
«Una scelta di grande altruismo quanto mai apprezzata visto l'allarmante calo di giovani donatori e l'evidente bisogno di sostenere la donazione di midollo con dei modelli di riferimento positivi» ha fatto sapere l’Associazione Donatori Midollo Osseo (Admo) Lombardia in una nota. E del resto quello di Matri non è il primo esempio di sportivo che si mette in gioco anche nella lotta alla leucemia: la stessa cosa aveva fatto, proprio recentemente, come già abbiamo avuto modo di raccontarvi, il campione di sci Giuliano Razzoli.
Ma c’è ancora tanto da fare: «Esiste ancora molta disinformazione che ha creato negli anni non pochi equivoci, come quello di continuare a confondere il midollo osseo con il midollo spinale» continua l’Admo Lombardia. Occorre « far capire ai giovani non solo che donare il midollo osseo permette di salvare la vita di un altro essere umano, ma che lo si può fare senza correre il rischio di subire lesioni alla colonna vertebrale, che con il trapianto di midollo osseo, non ha veramente nulla a che fare».
Infatti, ricordiamolo, il midollo osseo si presenta come sangue ricco di cellule staminali emopoietiche (da cui cioè si possono originare tutte le cellule del sangue) e viene prelevato generalmente dalle ossa del bacino.