Sanihelp.it – Misandria è un termine di origine greca e deriva dall’unione di due parole: miso, cioè disprezzo e andria, cioè maschio. Si tratta appunto dell’avversione per il genere maschile. Come esistono gli uomini che odiano le donne (misoginia) quindi, ci sono anche le donne che odiano gli uomini.
L’odio verso il sesso maschile si manifesta con pensieri, frasi e offese anche sui social, ma anche e soprattutto con le azioni. La misandria, infatti, al pari della misoginia, può sfociare spesso nella violenza fisica o psicologica (come quella verbale).
Ma da cosa nasce il questo disprezzo per gli uomini? Le cause frequentemente si attribuiscono a violenze e abusi subiti nell’infanzia o nell’adolescenza, oppure più semplicemente a rapporti disfunzionali con la figura genitoriale maschile, che sono elaborati in maniera corretta. Da alcuni studi condotti su adolescenti tra i 12 e i 17 anni, infatti, è emerso che i ragazzi tendono spesso a giustificare la violenza domestica affermando che sia una forma di disciplina e di autorità o la descrivono come una reazione a una provocazione, giustificando l’aggressività come una forma di difesa.
Qualche tempo fa ha fatto molto discutere un libro che parla proprio di misandria (Odio gli uomini di Pauline Harmange). Secondo l’autrice, la misandria nasce dall’ira e se ne nutre, ed esiste in quanto reazione alla misoginia. A sostegno di questa tesi l’autrice ha fatto anche una dichiarazione abbastanza forte: Anche se non tutti gli uomini saranno degli stupratori, quasi tutti gli stupratori sono uomini.
L’odio, di qualunque tipo, non è sentimento di cui andare fieri… e non spalanchi le porte dell’amore per le donne, tutt’altro.