Advertisement
HomeTest e psicheSindrome di Wendy o della crocerossina, come uscirne

Sindrome di Wendy o della crocerossina, come uscirne

Come guarire dalla sindrome di Wendy

Sanihelp.it – La differenza tra Peter Pan e Wendy è la responsabilità. Lui, un bambino che non vuole crescere mai, e lei, matura, sempre pronta a prendersi cura degli altri. Questo tratto caratteristico di Wendy tuttavia, se portato agli estremi, si trasforma in una vera e propria sindrome, che non a caso porta il suo nome e che fa gara con quella più famosa della crocerossina.


I primi a parlarne sono stati Carolyn Quadrio in un articolo intitolato «Peter Pan and Wendy’s Syndrome», poi lo psicologo Dan Kiley con «Peter Pan Syndrome: The Man Who Never Grow Up», e l'anno successivo «Wendy’s Dilemma: When Women Stop Nurturing Hommes».

La sindrome di Wendy o delle crocerossina, colpisce molte persone, non solo donne, come si potrebbe pensare, ma anche uomini. Non si tratta, infatti, di un problema che appartiene a un genere. È piuttosto un tratto che appartiene ad alcune persone, che abusano nel prendersi cura degli altri, come se fosse l'unica forma di relazione che conoscono.

È un atteggiamento che ricorda il comportamento di Wendy, il personaggio femminile creato da James Matthew Barrie che si occupa spasmodicamente di Peter Pan e dei bambini perduti dell'Isola che non c'è. Per questo motivo è chiamata sindrome di Wendy o, più comunemente, sindrome della crocerossina. Questo comportamento genera diversi problemi nelle relazioni interpersonali, quindi non solo amorose, e hanno radici molto profonde.

Spesso, infatti, chi ne soffre non ha avuto un'infanzia tipica: cioè, ha subito un capovolgimento di ruolo perché si è ritrovato a doversi prendersi cura di uno o entrambi i genitori come se fosse stato adulto. Questo comportamento è stato poi mantenuto crescendo e ripetuto nelle relazioni. Da qui una cura quasi compulsiva e un eccesso di protezione verso l'altro a tal punto da diventare un'iperprotezione.

E non è solo un problema esclusivamente femminile. Questa particolare sindrome può colpire anche gli uomini. Dato che le donne sono più naturalmente responsabili dell'educazione, si pensa che sia un atteggiamento unicamente femminile. Errore. È una propensione che riguarda tutti, è l'impulso a dare conforto e a prendersi cura della prole e che si mantiene anche nei confronti degli adulti.

La buona notizia è che se ne può usire. Fondamentale è l'elaborazione e il riconoscimento dell'impatto di alcune esperienze infantili sulla percezione personale. Da lì, quindi, inizia un processo di cambiamento degli schemi disfunzionali, che spesso si ripetono automaticamente e inconsapevolmente e che causano la Sindrome della Crocerossina.Dare senso ai nostri comportamenti e comprendere l'influenza che hanno avuto determinate esperienze di vita è fondamentale sia per cambiare alcuni aspetti della nostra vita, sia per sentirci finalmente liberi di chiedere aiuto.


Poi bisogna cominciare a rendersi conto che una relazione deve essere equilibrata. Sentirsi autorizzati a essere visti, amati e rassicurati è il primo percorso verso la soluzione. Entrambi i partner in una relazione dovrebbero essere un rifugio sicuro l'uno per l'altro in uno scambio reciproco. Laddove uno dei due è Wendy e l'altro è Peter Pan, c'è un effetto disfunzionale che prima o poi porterà a una rottura o a una crisi di relazione. È un'illusione pensare che per essere amati, basti solo ascoltare i bisogni degli altri e prendersi cura di loro.

Video Salute

Ultime news

Gallery

Lo sapevate che...