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Codipendenza affettiva: quali sono i sintomi

Quando la relazione diventa patologica

Sanihelp.it – La codipendenza affettiva è un disturbo psicologico che si manifesta con una dipendenza eccessiva e patologica da una persona, spesso il partner sentimentale. Chi soffre di codipendenza affettiva basa la propria autostima, il proprio benessere e il proprio senso di identità sul rapporto con l’altro, trascurando se stesso e i propri bisogni. 


Come si comporta un Codipendente

Un codipendente si comporta in modo da soddisfare le aspettative, le richieste e le esigenze dell’altro, anche a costo di sacrificare le proprie. Perciò, tenderà a:

– Annullare se stesso per adattarsi al partner, cambiando i propri gusti, le proprie opinioni, i propri valori e i propri obiettivi.

– Sottomettersi al partner, accettando passivamente le sue decisioni, le sue critiche, le sue imposizioni e le sue eventuali violenze.

– Giustificare e perdonare il partner, anche quando si comporta in modo sbagliato, irrispettoso o infedele.

– Controllare e manipolare il partner, cercando di cambiare il suo modo di essere, di pensare e di agire, per renderlo più conforme ai propri desideri.


– Dipendere emotivamente, economicamente e socialmente dal partner, non avendo altre fonti di sostegno, di gratificazione e di appartenenza.

Come ama un Codipendente?

Un codipendente ama in modo ossessivo, possessivo e disfunzionale. Un codipendente prova:

– Un’attrazione irresistibile e irrazionale per il partner, anche se non è ricambiata, apprezzata o rispettata.

– Un’ansia costante e una paura irrefrenabile di perdere il partner, anche se non c’è una reale minaccia o motivo.

– Una gelosia morbosa e una diffidenza ingiustificata verso il partner, anche se non c’è una reale prova o motivo.

– Un senso di colpa e una vergogna per il proprio amore, anche se non c’è una reale ragione o responsabilità.

– Un’incapacità di porre dei limiti e di dire di no al partner, anche se si sente ferito, sfruttato o tradito.

Perché si diventa Codipendenti

La codipendenza affettiva non nasce dal nulla, ma ha delle radici profonde che affondano nell’infanzia e nell’adolescenza. Chi diventa codipendente ha vissuto delle esperienze traumatiche, come:

L’abbandono, il rifiuto, la negligenza o l’indifferenza da parte dei genitori o delle figure di riferimento.
L’abuso, la violenza, l’umiliazione o la manipolazione da parte dei genitori o delle figure di riferimento.
La mancanza di amore, di affetto, di attenzione o di sostegno da parte dei genitori o delle figure di riferimento.

Queste esperienze hanno generato nel codipendente una bassa autostima, una scarsa fiducia in se stesso e negli altri, un senso di vuoto interiore e una paura dell’abbandono. Il codipendente cerca quindi di compensare queste carenze affettive con una relazione dipendente, in cui spera di trovare l’amore, la sicurezza, il riconoscimento e la felicità che non ha avuto.

Come uscire dalla codipendenza

Uscire dalla codipendenza affettiva non è facile, ma è possibile. Per farlo, è necessario:

– Prendere coscienza del proprio problema e delle proprie emozioni, senza negarle, reprimerle o giudicarle.
Chiedere aiuto a un professionista, come uno psicologo o un terapeuta, che possa offrire un sostegno, una guida e una terapia adeguata.

– Rompere il legame tossico con il partner, se non è possibile migliorarlo o trasformarlo in una relazione sana e equilibrata.

– Riscoprire se stessi, i propri valori, i propri interessi, i propri talenti e i propri obiettivi, senza dipendere dall’approvazione o dal giudizio altrui.

– Coltivare l’amore per se stessi, il rispetto per se stessi, la cura per se stessi e la fiducia in se stessi, senza sentirsi egoisti o colpevoli.

– Ampliare il proprio mondo, cercando di stabilire delle relazioni positive, autentiche e reciproche con altre persone, come amici, familiari, colleghi, ecc.

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