Sanihelp.it – Le relazioni monogame sono sopravvalutate, almeno secondo Ashley Madison, piattaforma internazionale per chi è alla ricerca di love affaire extraconiugali, che ha quindi dichiarato il 12 marzo Giornata mondiale della Non-monogamia, in antitesi a San Valentino, per quanto la festa di febbraio non si rivolga esclusivamente ai monogami, ma più in generale agli innamorati.
La scelta del 12 marzo non è casuale: sembra infatti che proprio in tale data il portale di incontri fedifraghi faccia registrare il picco di nuove iscrizioni, più avanti rispetto a quello degli altri siti di incontri (non necessariamente extra-coniugali), che cade generalmente a gennaio.
Secondo la piattaforma questo si spiega proprio con un effetto dovuto a San Valentino, ricorrenza che non risulta più soddisfacente perché non rappresenterebbe più il giorno dell’amore, ma piuttosto quello della delusione, della frustrazione o, comunque, della consapevolezza che la monogamia può essere una scelta che non porta alla felicità e alla soddisfazione per tutti, in quanto una persona sola per tutta la vita non è sempre sufficiente.
Da qui la decisone di celebrare, quindi, la scelta opposta, quella non monogama, ritenuta meno illusoria e più corrispondente alla realtà. Non solo, infatti, si è portati a desiderare più di un solo partner sessuale e/o romantico ma, anzi, le relazioni non tradizionali sono da ritenersi più vantaggiose per la società attuale.
Almeno questa è l’opinione dominante che emerge da un sondaggio condotto tra gli iscritti della piattaforma, ad aprile 2022, su un campione di quasi 4 mila utenti a livello mondiale: più della metà degli interpellati (52%) concorda sul fatto che la società possa trarre vantaggio da uno spostamento verso uno stile relazionale di non-monogamia. E guardando al nostro Paese, secondo un sondaggio online commissionato sempre da Ashley Madison ma condotto da YouGov a maggio 2022 su un campione di 1000 maggiorenni italiani, tale pensiero risulta condiviso anche dal 22% degli Italiani e addirittura dal 28%, se si considerano in particolare gli appartenenti alla GenZ e i Millennial.