Sanihelp.it – È ormai una tradizione la classifica delle città invernali con il maggiore picco di intraprendenza sessuale stilata anche nel 2023 da Ashley Madison, piattaforma internazionale per chi è alla ricerca di relazioni extraconiugali e non-monogame, in base agli iscritti nel periodo dal 1 ottobre 2022 al 28 febbraio 2023.
Guardando nel dettaglio la top 20, spicca come protagonista indiscusso della classifica invernale di quest’anno il Veneto: la regione occupa interamente il podio con tre centri urbani acquistando varie posizioni rispetto al passato. Basti pensare che Venezia, meta turistica celebre in tutto il mondo, si aggiudica il gradino più alto, salendo di ben 15 gradini rispetto alla Top 20 precedente; seguono Vicenza e Verona, rispettivamente al secondo e terzo posto, rendendo la regione del nord Italia la più bollente per l’inverno del 2023.
Di poco lontana, Trieste, che per diverso tempo ha mantenuto il primo posto nel ranking di Ashley Madison, e che ora si posiziona al quarto posto. Il Nord Italia non sembra mollare la presa sulla libertà riguardo le relazioni extraconiugali: Bergamo (6°), Padova (7°) e Monza (8°) sono i capoluoghi di provincia che hanno guadagnato negli ultimi mesi numerose posizioni. Anche l’Emilia Romagna popola in modo più consistente la Top 20, con Ravenna al quinto gradino, seguita da Bologna (11°), Rimini (12°), Modena (13°), Parma (14°) e Ferrara (17°).
I grandi centri, come Firenze (9°), Milano (10°) e Roma (15°) risultano declassati rispetto al passato, lasciando quindi lo spazio alle città con meno abitanti. Più variopinta la situazione in coda alla classifica, con tre new entry inaspettate, in Sardegna con Cagliari (16°), in Trentino con il capoluogo (18°) e l’Umbria, con Perugia (19°). Mentre all’ultima posizione si trova Torino.
Il quadro che emerge è quindi quello di uno spostamento nei piccoli centri delle relazioni extraconiugali, che avvengono con più frequenza nelle province italiane e meno spesso nelle metropoli del Belpaese. «La società sta cambiando e con essa anche le regole che a lungo hanno organizzato – in modo statico – le relazioni», commenta Marta Giuliani, psicologa, psicoterapeuta, sessuologa Clinica e socia fondatrice della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia. «Se i piccoli centri si caratterizzano da sempre per delle dinamiche sociali differenti in cui predomina una maggiore conoscenza tra i membri della comunità, è anche vero che rispetto al passato – complice anche il pendolarismo lavorativo e di studio – non rappresentano più dei luoghi protetti dal dinamismo culturale delle grandi metropoli. I confini della quotidianità si sono aperti e digitalizzati, così come le esperienze che le persone fanno quotidianamente, fisicamente e online. Non sorprende dunque che i dati non fotografino più barriere geografiche all'esplorazione sessuale e affettiva, registrando addirittura un aumento della libertà di espressione proprio nei piccoli centri».