Sanihelp.it – Parliamo di sexting, ovvero lo scambio di messaggi, foto e video di natura sessuale: un fenomeno complesso e molto amato dai giovani che Gleeden, app di incontri extraconiugali, ha deciso di approfondire conducendo un’indagine su un campione di oltre 2.500 utenti italiani tra i 25 e i 50 anni. Vediamo insieme cosa ne è emerso.
L’inizio del gioco. Quando si tratta di accendere la scintilla virtuale, il 30% degli intervistati ha confessato di lanciarsi subito nel sexting dopo aver conosciuto qualcuno su un'app di dating. Tuttavia, il 33% preferisce prendersi del tempo, aspettando di conoscere meglio la persona dall'altra parte, mentre un 21% confessa di provarci sempre al secondo appuntamento che si tratti di virtuale o di reale poco importa.
La durata del gioco. Alla domanda Quanto dura mediamente uno scambio basato sul sexting con un partner virtuale conosciuto su una app di dating? il 42% dichiara di farlo per qualche settimana, mentre un 34% trova soddisfazione in scambi più brevi, che durano solo qualche giorno. Il 4% degli intervistati invece percepisce una netta correlazione fra approccio virtuale e probabilità di incontro fisico, fattore che influenza direttamente la durata della relazione virtuale.
L’orologio del gioco. Anche se a qualcuno piace farlo la mattina appena sveglio (15%), la maggioranza degli intervistati (48%) ha svelato di preferire il sexting la sera, dopo il lavoro. Altri, invece, (18%) non hanno un orario preferito, lasciando che il flusso della conversazione decida il momento migliore per scatenare le fantasie.
Fantasie virtuali vs. incontri reali. La stragrande maggioranza, il 67%, preferisce sviluppare le fantasie virtualmente prima di incontrare fisicamente il partner virtuale. Esiste poi un 33% che dichiara di non aver paura di lanciarsi in un appuntamento senza perdere tempo.
Il contenuto dei desideri. Messaggi audaci, foto suggestive o immagini esplicite? Il 39% ama i messaggi di testo piccanti e allusivi, il 37% opta per foto provocanti ma non necessariamente esplicite, mentre un restante 24% dichiara di non poter fare a meno di contenuti per soli adulti.
Cosa scatena l'eccitazione. Qui emergono risposte diversificate. Quando il desiderio è alimentato dall'attesa, c'è una sorta di crescendo che aggiunge un elemento di anticipazione al gioco (22%). La distanza che il sesso virtuale consente crea un senso di comfort e disinibizione (56%). L'idea di poter assumere un'altra identità virtualmente aggiunge un tocco di mistero e libertà (45%). Per molti, è l'opportunità di sperimentare pratiche e situazioni che, per timidezza o altro, non sarebbero possibili nella vita reale (51%). Guardare la disinibizione dell'altra parte (62%) e condividere intimità con uno sconosciuto (55%) aggiungono un elemento di eccitazione e mistero all'esperienza. Per alcuni, il sexting rappresenta una valvola di sfogo rispetto alla monotonia della routine quotidiana (67%). La mancanza di vincoli nell'interazione online permette di fantasticare senza restrizioni (36%). Inoltre, la possibilità di interrompere una conversazione senza imbarazzo se la cosa non funziona (15%) è un fattore rassicurante per molti. Infine, il sexting può aiutare a comprendere meglio l’altra persona e se c'è un'eventuale alchimia (12%).
Privacy e sicurezza. Per la maggioranza (68%), la privacy e la sicurezza sono essenziali durante il sexting, mentre per il 3% la questione non si pone. In un mondo in cui la fiducia è la moneta più preziosa, ogni utente decide il proprio livello di rischio.
Uno o molti partner per il sexting? La maggioranza degli intervistati, pari al 58%, si dedica esclusivamente a una persona alla volta per il sexting. Al contrario, il 42% ha molteplici relazioni virtuali con le quali si intrattiene. La stragrande maggioranza, ossia il 63%, conferma inoltre di poter gestire una relazione via chat in parallelo a una nella vita reale. Il 32% pensa non sia possibile, mentre il restante 5% non è sicuro di poterlo fare.
Sexting e infedeltà: tradimento o fantasia? Il 25% degli intervistati considera il sexting come una forma di tradimento nei confronti del proprio partner, mentre la stragrande maggioranza, pari al 75%, non lo vede come un tradimento vero e proprio, ma piuttosto come una fantasia priva di risvolti concreti nella vita reale.