Sanihelp.it – L’otoacariasi, estremamente contagiosa, è causata dall’acaro Otodectes cynotys e, oltre al gatto, può interessare anche il cane. Colpisce in genere soggetti giovani e/o immunodepressi.
La trasmissione avviene principalmente tramite contatto diretto tra animali ed è anche frequente il passaggio da un orecchio all’altro dello stesso soggetto.Se si hanno più animali conviventi, è necessario trattarli tutti, tenendo inoltre presente che la malattia può riguardare anche l’uomo, in cui si manifesta con lesioni papulari sulle braccia e sul tronco.
Il parassita si localizza nel canale uditivo esterno, causando prurito, irritazione e fastidio auricolare. A volte il prurito è talmente intenso da provocare lesioni autoindotte alle orecchie caratterizzate da alopecia, ulcere, croste. In genere si osserva una abbondante formazione di cerume scuro e maleodorante. Sono possibili anche infezioni secondarie da batteri e/o lieviti e, in soggetti predisposti, lesioni cutanee in zone diverse dall’orecchio.
Per la diagnosi la sintomatologia è abbastanza caratteristica, ma se si vuole confermare il sospetto diagnostico si può ricorrere a un esame otoscopico o un tampone auricolare che il Veterinario potrà eseguire.
La terapia consiste nella somministrazione di acaricidi ad uso esterno sotto forma di gocce, spot on o spray, oppure interno, per via orale. Tra le molecole utilizzate ricordiamo diclorofene, piretrine, piperonilbutossido, selamectina, sarolaner, moxidectina, fluralaner.
Molto importante è la prevenzione, che si basa sulla pulizia delle orecchie regolare e corretta, in quanto le orecchie sporche rappresentano uno dei fattori predisponenti l’otoacariasi nel cane e nel gatto.



