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Conosci l’olio di krill?

Star bene al naturale

Sanihelp.it – Salute dall’apparato cardiocircolatoriom, oscillazioni dell’umore, invecchiamento cognitivo e della pelle. Viene da chiedersi che cosa hanno in comune. La risposta è che tutte queste situazioni possono trarre beneficio da una migliore elasticità della membrana cellulare, e dall’assunzione di acidi grassi di origine marina e vegetale. Gli esperti di IMO Spa e il dottor Luigi Alberto Marrari, Direttore scientifico di IMO, Specialista in Farmacologia, ci spiegano che cosa sono gli acidi grassi omega-3 e 6 di origine marina, perché sono così importanti nella nostra dieta e come integrarli correttamente.


L’importanza della lDieta Mediterranea

«La dieta mediterranea è una dieta derivata grazie alle abitudini alimentari in Grecia, Italia meridionale e Spagna negli anni ’40 e ’50. Finalità della dieta mediterranea non è limitare il consumo totale di grassi ma in particolare quello di grassi saturi e gli oli idrogenati (grassi trans) che contribuiscono allo sviluppo di malattie cardiache, privilegiando una dieta in cui siano presenti gli acidi grassi omega-3 (grassi polinsaturi) in grado di abbassare i trigliceridi e quindi diminuire i fattori responsabili del rischio di un attacco cardiaco improvviso, migliorando la salute dei vasi sanguigni e, conseguentemente, tenere sotto controllo la pressione sanguigna. Gli acidi grassi Omega-3 non possono essere prodotti dal corpo e devono essere assunti con l’alimentazione e, in caso di carenza e/o deficienza, dovrebbero essere assunti come integratori alimentari», spiega il dottor Marrari.

A cosa servono l’olio di krill e l’olio di pesce

Gli Omega 3 risultano essere fondamentali per la regolazione di molteplici funzioni biologiche in quanto costituenti principali delle membrane cellulari, di cui preservano l’integrità intervenendo in molti processi dell’organismo quali:

– mantenere il benessere delle funzioni cognitive

– rallentare l’invecchiamento

– regolare i trigliceridi

– migliorare la barriera della pelle favorendo una migliore idratazione

– sostenere la funzione digestiva

– ridurre le infiammazioni migliorando la risposta immunitaria

Infatti, le ultime evidenze scientifiche indicano come gli Omega 3 di origine marina possano ridurre la concentrazione nel circolo sanguigno degli eicosanoidi, molecole segnale dell’infiammazione migliorando anche la risposta immunitaria in particolare nelle patologie autoimmuni caratterizzate da infiammazione cronica.

 

Perché è fondamentale l’elasticità della membrana cellulare

«Gli Omega 3, conosciuti anche come Vitamina F, sono essenzialmente una miscela di due acidi grassi essenziali, ovvero l’acido linoleico e l’acido alfa-linoleico, ai quali siaggiunge l’acido arachidonico. Da uno studio dell’Università di Reading del Regno Unito emerge come gli Omega-3 EPA e DHA siano in grado di ridurre la rigidità dei vasi sanguigni, fattore di rischio per la salute del sistema vascolare sia cardiocircolatorio che cerebrovascolare. L’azione antinfiammatoria degli Omega-3 è invece associata alla riduzione della produzione di molecole lipidiche associate all’infiammazione nonché delle citochine pro infiammatorie, sostanze che stimolano il sistema immunitario e l’espressione di geni dall’azione infiammatoria. Riducendo l’infiammazione basale riduciamo anche la possibilità di inattivare e/o alterare la capacità di prevenire cambiamenti nella membranacellulare potenzialmente patologici», continua Marrari.

La relazione tra omega 3 e umore, funzioni cognitive e sistema nervoso

«Dal punto di vista biochimico alcune aree del nostro cervello sono composte proprio dall’acido docosaesaenoico (DHA), uno dei principali Omega 3. Dal punto di vista nutrizionale il consumo di questi acidi grassi è legato direttamente alle nostre funzioni vitali e cognitive. Aggiungere alla propria dieta alimenti ricchi di Omega 3 può aiutare a ridurre il rischio di soffrire di disturbi cognitivi, ad esempio quelli legati alla terza età, o altre patologie come la depressione intervenendo direttamente sulle oscillazioni dell’umore> precisa l'esperto.

demenza senile, depressione, disturbo bipolare dell’umore e schizofrenia. Le ragioni, per le alterazioni degli acidi grassi nel sangue, in questi disturbi, sono sconosciute. In alcuni studi preliminari, integrando uno o entrambi gli acidi grassi omega-3 emerge la riduzione dei sintomi caratteristici di alcuni di questi disturbi, confermando, ancora una volta l’importanza della dieta e dell’integrazione di questi grassi a catena corta», conclude il dottor  Marrari.

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FonteIMO

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