Sanihelp.it – Il Pitbull nasce nel Regno Unito nel XIX secolo, dall’incrocio tra il Bulldog inglese e il Terrier, come cane da combattimento, poi diventato cane da lavoro e poi da compagnia o cane da guardia per difendere le persone e le abitazioni.
In realtà il Pitbull non è una vera e propria razza, in quanto non ufficialmente riconosciuto dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) e dalla FCI (Federazione Cinologica Internazionale), quindi non c’è uno standard univoco e il cane presenta una variabilità morfologica molto elevata. Di taglia media, ha una muscolatura ben sviluppata, pelo corto e fitto, orecchie portate piegate. Ha bisogno di molto movimento fisico e adora giocare con gli umani con palloni, frisbee o bastoni.
Nel tempo, anche a causa di episodi drammatici di cui si è reso protagonista, il Pitbull si è creato la fama di cane aggressivo e mordace, quando in realtà molto dipende da come viene cresciuto e educato.
Se viene fatto socializzare fin da cucciolo potrà interagire con le persone dimostrandosi un cagnolino equilibrato e affettuoso. Per questo motivo non è un cane adatto a tutti, in particolare a chi è alla sua prima esperienza con un cucciolo, in quanto va seguito con attenzione e disincentivato da qualsiasi comportamento aggressivo.
Il Pitbull è una razza di cane relativamente robusta, ma può essere predisposto a problemi di salute, tra cui malattie delle articolazioni come la displasia dell’anca (malformazione articolare di natura congenita o traumatica) e la lussazione della rotula, malattie della pelle come dermatite atopica e demodicosi (o rogna rossa), causata da acari, la cataratta e il labbro leporino, malformazione delle labbra in genere risolvibile con un intervento chirurgico. Ricordiamo infine l'ipotiroidismo, che comporta il malfunzionamento della tiroide che può insorgere alla nascita o in età adulta e si manifesta con sintomi più o meno gravi.