Sanihelp.it – Le italiane non rinunciano al sole. I motivi, secondo un’indagine di Astraricerche, sono diversi: stare al sole trasmette allegria e positività, rafforza l’organismo, mette di buon umore, rilassa e infonde serenità. Benefici che spingono a desiderare ancora più sole: il 34% delle donne vorrebbe esporsi tutto l’anno, anche quando non è in vacanza. Il 38% riferisce di sentirsi meglio quando è abbronzata. La pelle color cioccolato, tuttavia, non piace più: per il 39% delle italiane l’abbronzatura troppo scura è fuori moda. Meglio un delizioso colorito ambrato, che sa di salute.
Immancabile la protezione. Come cercano le donne il solare che fa per loro? Secondo una ricerca commissionata da Garnier, il primo fattore che viene considerato è il filtro protettivo, seguito da prezzo, marca e altre qualità funzionali (resistenza all’acqua, idratazione, proprietà antietà eccetera). Gli ingredienti più apprezzati sono l’aloe vera, per il suo effetto lenitivo, la vitamina E, noto intensificatore della tintarella e la vitamina C, antiossidante. Il solare deve avere un profumo fresco ed essere preferibilmente in crema o latte.
Nonostante la passione per il sole, però, sono ancora tanti gli errori che si commettono. Ecco i consigli dell’esperto Piergiacomo Calzavara-Pinton, Direttore della Clinica Dermatologica degli Spedali Civili di Brescia e membro del Consiglio direttivo della Società italiana di dermatologia (Sidemast), per non sbagliare più.
1. Preferire prodotti in confezioni max. La confezione famiglia è più economica in proporzione; inoltre, se si ha un tubetto piccolo si tende a risparmiare sul solare, utilizzandone dosi non sufficienti. Il fattore di protezione si riferisce a una quantità di prodotto applicato di circa 30 – 40 grammi: se se ne applica meno, il fattore effettivo cala in modo esponenziale.
2. Non pensare che un fattore alto non abbronzi. Il valore SPF indica il rapporto tra radiazione solare filtrata e trasmessa alla pelle: SPF 30 significa che passa 1/30 della radiazione, SPF 50 è uguale a 1/50. In altri termini, il primo filtra il 96,7% mentre il secondo il 98%, non è una grande differenza!
3. Controllare l’etichetta. Non tutte le creme proteggono sia da UVB sia da UVA. Un prodotto che protegga solo da UVB, e quindi dall’ustione solare, induce a trascorrere più tempo al sole, assorbendo una quantità molto più elevata di raggi UVA, che non scottano, ma hanno un’azione rilevante per il fotoinvecchiamento e i tumori cutanei. Cercare sempre, sulla confezione, il valore di protezione da UVA (UVA-PF), non solo il valore SPF, che indica la protezione da UVB.
4. Occhio alle caratteristiche. Grande importanza hanno la fotostabilità, cioè la capacità del filtro di mantenere la sua attività nel tempo e la formulazione cosmetica. Bisogna ottenere un buon rapporto tra gradevolezza cosmetica e capacità di mantenere una protezione adeguata.
5. Applicare il prodotto in abbondanza. I valori SPF e UVA-PF sono calcolati in laboratorio, applicando 2mg di prodotto per cm2, come dire un cucchiaino di crema per 2 cm di pelle! Inoltre va applicato una ventina di minuti prima delle esposizioni e riapplicato regolarmente e uniformemente su tutto il corpo, inclusa la testa e le orecchie.
6. Fare scelte personali. È bene acquistare il prodotto più adatto alle proprie esigenze: ogni pelle è unica e con caratteristiche diverse. E le italiane lo sanno: solo il 44%, infatti, condivide il flacone prezioso con il partner…