Sanihelp.it -Eritemi e scottature. Una pelle che invecchia prima del tempo ma anche nei casi più gravi un rischio aumentato di tumori alla pelle. Una problematica che riguarda ben 15 milioni di italiani e che si manifesta in più di 3.000 varianti cliniche.
La dottoressa Alice Sgrò, Medico Chirurgo, specialista in Dermatologia e tra i 12.000 medici presenti su iDoctors – la prima piattaforma in Italia, per la prenotazione online di visite specialistiche ed esami diagnostici – suggerisce 5 consigli pratici per evitare spiacevoli inconvenienti.
Attenzione ad esporsi solo nelle ore meno calde
Il primo consiglio permette di sfatare un mito: il sole fa bene per la vitamina D e non solo, quindi sì ad un’esposizione controllata e consapevole. E’ importante però esporsi al sole nei momenti della giornata più sicuri per la nostra pelle, ovvero al mattino tra le 7.00 e le 9.30 e al pomeriggio dalle 17.30 in poi. Questa attenzione, unita all’utilizzo di una buona crema solare, si consiglia una protezione minima 50, è il primo passo da compiere per godere dei benefici dell’esposizione al sole senza incorrere in spiacevoli inconvenienti come fastidiose scottature, macchie cutanee o, nella peggiore ipotesi, tumori della pelle.
Crema solare: mai farne a meno (e non solo al mare o in montagna ma anche in città)
Il secondo consiglio pone l’attenzione sull’importanza della crema solare, che deve essere sempre utilizzata quando si è esposti al sole al mare come in montagna, dove temperature più fresche potrebbero trarre in inganno. Ma non solo, con il sole, infatti, anche in città è opportuno utilizzare una protezione solare. Le creme solari da utilizzare devono avere un filtro di protezione almeno di 30 (più adatto ai fototipi scuri), ma che deve arrivare a 100 quando si tratta di persone a rischio (perché hanno avuto in passato problemi di malattia della pelle come melanomi). Le zone più fotoesposte come viso, collo, orecchie, décolleté e dorso delle mani sono le parti da tutelare di più con la crema perché sono aree in cui i tumori basocellulari e squamocellulari sono solitamente più frequenti.
Con pelle fragile valutare soluzioni caso per caso
Ogni persona ha una pelle diversa e anche nei casi più delicati occorre seguire un comportamento idoneo. Ad esempio, per alcune persone “allergiche” al sole o con terapie fotosensibilizzanti, come per la cura dell’acne, è necessario ridurre al minimo l’esposizione al sole e proteggersi molto, mentre per chi ha una dermatite atopica o una psoriasi è consigliabile esporsi al sole, ovviamente negli orari meno pericolosi e senza mai dimenticare un filtro solare alto.
In linea generale, però, è bene ricordare che una mancanza di prevenzione reiterata e continuativa nelle persone con una pelle chiara (fototipo 1-2) già in età infantile e/o prescolare può portare a dei danni attorno ai 25 anni come le macchie solari e, nella peggiore delle ipotesi, sviluppare tumori in maniera anticipata, rispetto alla normalità, in età adulta. Anche persone con pelle più resistente (fototipo 3-4) non sono escluse, perché i danni alla pelle per mancata prevenzione sono solo posticipati rispetto ai fototipi più chiari, anche se questa non è una regola.
Almeno una visita dermatologica all’anno
L’autoanalisi della propria pelle, e del proprio corpo più in generale, è un elemento imprescindibile che deve essere effettuato con costanza anche dopo una visita dermatologica e, laddove possibile, con l’aiuto di un’altra persona per tenere sotto controllo anche quei punti che altrimenti da soli non potremmo monitorare (la schiena, il cuoio capelluto, il retro delle gambe..).
Negli ultimi 9-10 anni è stato fatto tanto per sensibilizzare le persone sul tema della prevenzione dermatologica. Ad oggi, possiamo dire che i ragazzi più giovani sono quelli che hanno una maggiore attenzione nell’utilizzo dei filtri solari, grazie alla tv e ai social. Anche gli over 65 risultano essere una categoria molto attenta, sebbene il motivo sia principalmente perchè o loro in prima persona o loro conoscenti hanno magari riscontrato problemi alla pelle anche di natura tumorale.
Una visita dermatologica per il monitoraggio dei nei dovrebbe avvenire ogni anno (nel dettaglio si consiglia ogni 6-8 mesi quando vi sono più di 70 nei). Per chi ha dei tatuaggi è consigliato, oltre all’utilizzo della crema solare, l’utilizzo di una crema idratante da mettere la sera che aiuti a proteggere, anche esteticamente, il tatuaggio stesso.
Come riconoscere una buona crema solare
Quando si parla di tutela della propria salute, in questo caso della propria pelle, è necessario acquistare prodotti di qualità, con studi importanti alle spalle e preferibilmente con filtri solari che siano ben tollerati sulla cute. Creme solari con resistenza all’acqua e un buon INCI, ovvero che utilizzano ingredienti non molto aggressivi limitando le sostanze sintetiche potenzialmente dannose, sono quelle più consigliate.
Tra i prodotti consigliati, e purtroppo non molto noti, vi sono anche integratori che garantiscono una protezione per via orale, molto utile se associata all’utilizzo di creme solari, ed alcuni di questi hanno anche minimi apporti di Vitamina D. Se utilizzate con costanza e durante la stagione estiva, queste compresse sono un valido aiuto in più per tutti, sia per i più giovani, con pelle delicata, sia per le persone che hanno storie di tumori alle spalle.