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Savasana, la posizione del morto

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Sanihelp.it – Il Savasana, o Shavasana, si esegue rimanendo perfettamente immobili, in posizione supina, su un tappetino, le braccia stese lontano dai fianchi con i palmi delle mani rivolti verso l’alto, le gambe leggermente divaricate e gli occhi chiusi per un tempo sufficiente a raggiungere uno stato di rilassamento e di calma.


Solo imparando veramente a rilassarsi si riesce a far fluire liberamente l’energia nel corpo.

La posizione del morto insegna a rilassarsi in maniera così completa che la mente si libera e il corpo diventa irrilevante: solo capendo la morte possiamo iniziare a capire la vita.
È importante essere a proprio agio. Girare lentamente la testa da una parte e dall’altra, per poi tornare nella posizione centrale.
Rilassare una parte del corpo alla volta: i piedi, poi i polpacci, le cosce, le natiche, per poi passare alla parte inferiore dell’addome e alla parte centrale e superiore della schiena e al petto. Rilassando le spalle sentiremo che la tensione si scarica a terra. Poi passiamo alle braccia, alle mani e al collo.
Se si sente un muscolo in tensione, prima lo si attiva e poi lo si rilassa.
Percorrere con la mente tutto il corpo per individuare eventuali disagi, dopo di che abbandonarsi sul pavimento. 
Se la mente inizia a divagare e a pensare, concentrarsi sul ritmo del respiro, che deve essere regolare, con durata della inspirazione, della espirazione e la pausa tra le due sempre uguale.
Rimanere così per 5-10 minuti, poi si fa un bel respiro profondo e si inizia a stirarsi: a questo punto si prova una sensazione di benessere e di rinvigorimento diffusa in tutto il corpo.
Lentamente, piegando le ginocchia, girarsi su un lato per portarsi in posizione seduta.
 

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