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Antibiotici: attenti a non esagerare

Sanihelp.it – Secondo uno studio condotto nei Paesi Bassi e pubblicato questa settimana sulla rivista The Lancet, l’eccesso di prescrizione di antibiotici provoca livelli elevati di resistenza batterica nei paesi dell’Europa meridionale e orientale.


Se non si apportano correzioni a questa situazione si rischia la perdita dei farmaci più miracolosi del ventesimo secolo.

Secondo il dottor Herman Goossens e i suoi collaboratori dell’Università di Anversa in Belgio, occorrerà studiare e implementare efficaci strategie pubbliche e professionali per favorire l’adozione di appropriate procedure di prescrizione degli antibiotici, in funzione di una vera emergenza in termini di resistenza batterica e del declino di nuovi tipi di antibiotici nell’attività di sviluppo.

Il gruppo di Goossens ha condotto uno studio in 26 paesi europei, analizzando i dati riguardanti l’uso di antibiotici da parte dei pazienti negli anni fra il 1997 e il 2002. Inoltre i ricercatori hanno correlato tale uso con i tassi di resistenza agli antibiotici.

L’atteggiamento dei vari Paesi nei confronti della prescrizione degli antibiotici varia notevolmente: il maggior numero riguarda i medici francesi e il minor numero quelli dei Paesi Bassi, mentre in generale l’uso degli antibiotici è maggiore nei Paesi dell’Europa meridionale e orientale e minore nell’Europa settentrionale.

Durante il periodo di studio, gli autori hanno notato uno spostamento generale verso l’uso di nuovi antibiotici ad ampio spettro, piuttosto che verso i vecchi farmaci a spettro ristretto.

Secondo i ricercatori è anche evidente una rilevante stagionalità nell’uso degli antibiotici: nei Paesi con un utilizzo elevato di antibiotici sono stati osservati picchi in inverno.


Come già sottolineato, esiste una forte correlazione tra uso di antibiotici e sviluppo di resistenze ai farmaci.

Per esempio in Francia, dove nel 2002 si è registrato il più elevato utilizzo di penicilline, si è anche registrato il più alto tasso di infezioni da Streptococcus pneumoniae resistente alla penicillina. Entrambi i parametri erano invece trascurabili nei Paesi Bassi.

Secondo i ricercatori occorreranno ulteriori ricerche sulla popolazione per determinare le motivazioni, le aspettative e i fattori che inducono i pazienti ad utilizzare o meno gli antibiotici, così come sarà opportuno valutare attentamente gli aspetti etici della promozione dell’uso di questi farmaci nelle situazioni cliniche in cui non sono necessari.

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